L'Associazione di difesa sociale arruola trecento armati

17 settembre 1920, 00:00

L'Associazione di difesa sociale, finanziata da industriali, commercianti e agrari bolognesi, arruola trecento armati per la protezione della lista di destra “Pace, Libertà, Lavoro”, che concorre alle elezioni amministrative.

Dell'operazione si occupa Leandro Arpinati, che pesca tra gli iscritti al Fascio, i Sempre Pronti e i Legionari fiumani, seguendo le indicazioni di Mussolini, che da tempo supervisiona la "formazione di gruppi armati di 200-250 individui” destinati a scatenare in Val Padana la guerriglia contro i socialisti (Gotor).

Il prefetto non ordina lo scioglimento del corpo armato, palesemente illegale, che diviene la struttura militare del Fascio bolognese.

L'assemblea convocata il 17 settembre segna la data di nascita del nuovo Fascio bolognese, con impostazione più decisa e violenta di quello del 1919. La prima sala è aperta in via Marsala 30.

Approfondimenti
  • Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, p. 220 sgg.
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 39-40, 351
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 8
  • Pier Paolo D'attorre, Il fascismo di Arpinati e Grandi, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1990, vol. 4.: Bologna dall'Unità alla Liberazione, pp. 181-182
  • Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. I, p. 79
  • Brunella Dalla Casa, Leandro Arpinati. Un fascista anomalo, Bologna, Il mulino, 2013, pp. 46-47
  • Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 76
  • Nazario Sauro Onofri, Gli anni della dittatura (1920-1943), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 393, 397, 399-401
  • Nazario Sauro Onofri, Francesco Zanardi sindaco di Bologna, in Francesco Zanardi. Storia di un socialista dall'Ottocento alla Repubblica, atti del Convegno di studi, Mantova, 5 ottobre 1991, p. 156
  • Nazario Sauro Onofri, La Strage di Palazzo d'Accursio. Origine e nascita del fascismo bolognese, 1919-1920, Milano, Feltrinelli, 1980, p. 215 sgg.
  • Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, p. 93
  • Il sindacato nel Bolognese. Le camere del lavoro di Bologna dal 1893 al 1960, a cura del Centro documentazione-archivio storico della Camera del lavoro territoriale di Bologna, Roma, Ediesse, 1988, pp. 189-190
  • Fabrizio Venafro, Il fascismo bolognese: squadrismo, suggestioni sindacali, normalizzazione, in: Fascismo e antifascismo nella Valle Padana, a cura dell'Istituto mantovano di storia contemporanea, Bologna, CLUEB, 2007, p. 13