Elezioni per l'Assemblea delle Romagne

28 agosto 1859, 00:02

Il Governatore delle Romagne Leonetto Cipriani convoca, con un decreto datato 24 agosto, i comizi per l'elezione dei rappresentanti all'Assemblea del Popolo delle Romagne, che ha il compito di esprimere un voto “solenne e legale” sulla sorte delle provincie ex pontificie e di nominare un governo stabile.

La legge elettorale approvata l'8 agosto prevede un deputato ogni 8.000 abitanti. Hanno diritto di voto i cittadini maggiori di 21 anni, esclusi coloro che campano con il salario a giornata e i mezzadri senza proprietà immobiliari.

Le elezioni si svolgono il 28 agosto “senza alcun apparato di forza, con calma e con ordine ammirabile”. Nei nove collegi regionali risultano eletti 124 deputati (45 per la provincia di Bologna), perlopiù rappresentanti delle forze liberali più moderate.

Tra essi vi sono diversi uomini - come Berti Pichat, Pepoli, Zanolini - che hanno partecipato ai comizi del 1831 e sono stati membri del Parlamento Romano del 1848.

La presidenza provvisoria dell'Assemblea è assunta da Antonio Zanolini (1791-1877), decano dei Deputati. Il 3 settembre sarà eletto al suo posto Marco Minghetti.

Il compito dei costituenti appare difficile: la situazione politica delle ex Legazioni è molto delicata dopo l'armistizio di Villafranca. Dal punto di vista giuridico le Legazioni sono provincie ribelli del regno pontificio, ancora pienamente riconosciuto a livello internazionale.

Approfondimenti
  • Silvio Alvisi, Imola cento anni fa, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, p. 152
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 12
  • Aldo Berselli, Dai moti del 1848 al plebiscito del 1860, in Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova Editoriale Aiep, 1990, vol. IV., pp. 17-18
  • Paola Bignami, La cultura dello spettacolo a Bologna, in E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 222
  • Paolo Bolognesi, Dalla Rivoluzione francese al governo delle Romagne, Ferrara, Edisai, 2009, pp. 130-137
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. II, pp. 499-510
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, p. 1250
  • Umberto Marcelli, Dal commissariato di Massimo D'Azeglio al governatorato di Leonetto Cipriani, in: Il 1859-'60 a Bologna, cit., p. 194
  • Umberto Marcelli, Le vicende politiche dalla Restaurazione alle annessioni, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 115
  • Marco Minghetti. Bio-bibliografia, a cura di Raffaella Gherardi, Bologna, A. Forni, stampa 1977, p. 10
  • Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città, Argelato (BO), Minerva, 2011, pp. 135-137, 156-157
  • La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 105
  • Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Patron, 1997, p. 397