Assassinio di Mario Mazzoni

20 novembre 1930, 00:00

Il 20 novembre nella borgata di Immodena, frazione di Anzola Emilia, viene arrestato il giovane Mario Mazzoni, detto Marabino, organizzatore del movimento antifascista clandestino Giovani Comunisti.

Poche ore dopo un maresciallo comunica alla famiglia la morte del congiunto. La madre, accorsa alla camera mortuaria della Certosa, scopre che il figlio è stato orrendamente torturato in Questura a Bologna: ha il volto tumefatto e le mani trapassate da segni di chiodi, come se fosse stato crocifisso.

Per anni Mario è stato perseguitato per la sua attività politica. Dopo lo scioglimento dei partiti antifascisti, è stato bastonato più volte dai fascisti e rinchiuso nel carcere di Venezia, dove ha subito pratiche di tortura e contratto la tubercolosi.

Il 7 novembre è stato tra i principali organizzatori ad Anzola della commemorazione della rivoluzione russa, quando in paese sono apparsi volantini e scritte inneggianti alla libertà e una grande bandiera rossa è stata issata presso la via Emilia.

Approfondimenti
  • Anzola: un popolo nella Resistenza. Singolare contributo delle donne e delle famiglie contadine, testimonianze orali raccolte, curate e coordinate da Anna e Linceo Graziosi, Bologna, Tipog. FD, 1989, pp. 14-16
  • Mario Mazzoni, una storia esemplare. Da manovale ad organizzatore dei giovani comunisti, la vita esemplare di una delle prime vittime del fascismo, a cura di Loris Marchesini, Anzola dell'Emilia, Democratici di sinistra, 2003
  • Giorgio Scarabelli, 25 anni di galera per antifascismo. Dall'aula 4. del Tribunale speciale al lager di Mauthausen. Tranche de vie di un militante comunista, Bologna, Tip. moderna, 1982, pp. 15-16
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 173