La collezione di Vincenzo Valorani

8 novembre 1852, 00:07

La sera dell'8 novembre muore a Bologna il dottor Vincenzo Valorani (1784-1852), illustre medico marchigiano, dal 1829 sostituto di Giacomo Tommasini come professore di clinica medica all'Università e dal 1831 titolare di medicina teoretica e pratica.

Lascia al Comune di Bologna una preziosa collezione di 23 paesaggi, già esposti nell'anticamera della propria abitazione, trasformata in una sorta di studiolo per la riflessione filosofica e la meditazione.

Valorani è stato anche apprezzato poeta, tanto da essere scelto come segretario perpetuo dell'Accademia dei Felsinei, annessa alla Società del Casino.

Fu lui ad invitare Giacomo Leopardi, il lunedì di Pasqua del 1826, alla serata dell'Epistola al Pepoli, introdotta con una sua prolusione troppo lunga, che annoiò l'uditorio.

Il testamento prevede che la collezione dei quadri, espressione del suo gusto estetico, rimanga allestita in permanenza a proprio nome all'Archiginnasio.

Approfondimenti
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 269
  • Saverio Ferrari, Un medico in Parnaso. Appunti sulla vita di Vincenzo Valorani, in: Collezionisti a Bologna nell'Ottocento: Vincenzo Valorani e Luigi Pizzardi, a cura di Claudio Poppi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 23-28
  • Saverio Ferrari, Vincenzo Valorani, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, pp. 253-256
  • Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., p. 345