La tassa sul macinato provoca rivolte nelle campagne

26 maggio 1809, 00:01

In un particolare momento di crisi del Regno d'Italia, in guerra contro l'Austria, l'introduzione nelle campagne della tassa di tre paoli per ogni corba di grano macinata provoca una generale rivolta.

L'autorità è sfidata in molti centri rurali in pianura e in collina, da Castelfranco a Budrio, da Pianoro a Vergato, dove i contadini si ammutinano. In alcuni casi vengono assalite le residenze degli ispettori ai mulini.

A San Giovanni in Persiceto disertori e gendarmi si scambiano archibugiate, mentre a Mezzolara viene ucciso il sindaco. A Tolè i ribelli occupano la sede comunale e tagliano le orecchie al funzionario comunale.

Il merciaio Vincenzo Giorgi entra a Vergato armato di alabarda, calzando un berretto rosso con l'aquila imperiale austriaca e ottiene da mangiare a sbafo.

Le agitazioni contadine continueranno anche dopo l'abolizione della tassa il 5 luglio: undici capoluoghi di cantoni su sedici subiranno invasioni.

Approfondimenti
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 214-215
  • Alessandro Cervellati, Bologna aneddotica, Bologna, Tamari, 1970, p. 69, 79
  • Patrick Leech, Il brigantaggio nelle campagne bolognesi in età napoleonica, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 408
  • Ezio Trota, Tolè. Notizie storiche, Modena, Il Fiorino, 2008, p. 19