La scoperta dell'antica città etrusca di Spina

@ Str. Foce, 44022 Comacchio (FE)
dal 1 gen al 31 dic 1922

Nella Valle Trebba, un'area paludosa vicino a Comacchio, durante lavori di bonifica sono rinvenuti casualmente “terracotte e bronzi di magnifica fattura greca”.

Sono tracce dell'antica città di Spina, descritta da vari autori greci e romani. La ubicazione di questo florido emporio marittimo etrusco era diventata, fin dal medioevo, un vero e proprio giallo archeologico.

Il primo che l'aveva ipotizzata in questa zona era stato, nel XVII secolo, il medico bolognese Gian Francesco Bonaveri.

Nei decenni successivi alla scoperta saranno effettuate numerose campagne di scavo, condotte dall'archeologo Augusto Negrioli e in seguito dal soprintendente Salvatore Aurigemma, con il ritrovamento di centinaia di tombe dotate di ricchissimi corredi funerari.

Altre 3.000 tombe saranno scoperte, tra il 1953 e il 1956, dopo la bonifica di Valle Pega. Tra il 1957 e il 1964, nella Valle di Mezzano, sarà portato alla luce l'antico abitato.

Prima della costituzione, nel 1924, della Regia Soprintendenza alle Antichità, i reperti di Spina sono depositati a Bologna presso il Museo Civico.

Tra il 1931 e il 1934 sarà restaurato a Ferrara l'antico Palazzo di Ludovico il Moro e il 20 ottobre 1935 verrà qui inaugurato il Regio Museo di Spina.

Approfondimenti
  • N. Alfieri, P.E. Arias, Spina. Guida al museo archeologico in Ferrara, Firenze, Sansoni, 1961
  • Spina. Scavi nell'abitato della città etrusca, 2007-2009, a cura di Caterina Cornelio Cassai, Silvia Giannini, Luigi Malnati, Firenze, Cooperativa Archeologia, 2013
  • Spina: storia di una citta tra Greci ed Etruschi, Ferrara, Castello Estense, 26 settembre 1993-15 maggio 1994, a cura di Fede Berti e Pier Giovanni Guzzo, Ferrara, Comitato Ferrara arte, 1993
  • Spina e il delta padano. Riflessioni sul catalogo e sulla mostra ferrarese, atti del Convegno internazionale di studi Spina: due civiltà a confronto, Ferrara, Aula magna dell'Università, 21 gennaio 1994, a cura di Fernando Rebecchi, Roma, L'Erma di Bretschneider, 1998