La SASIB
@ Via G. Di Vittorio, 21b, 40013 Castel Maggiore BOL'imprenditore Scipione Innocenti (1888-1967), ex fabbro e garzone della Lipparini in via del Borgo, fonda la SASIB (Società Anonima Scipione Innocenti Bologna).
All'inizio l'azienda produce soprattutto apparecchi di segnalazione ferroviaria. Il suo sviluppo si basa su rapporti con ditte estere, come la Ericsson e la General Railway Signal.
In periodo bellico, quando arriverà a contare oltre 1.000 dipendenti, all'attività nel campo delle segnalazioni ferroviarie si affiancheranno altre lavorazioni, come la revisione di motori aeronautici, la produzione di affusti per cannoni e di macchine per la fabbricazione di pallottole.
Nel 1935 la SASIB, in espansione continua, trasferirà la produzione a Corticella, in fabbrica ben organizzata e dotata di macchinari moderni. La nuova sede sarà inaugurata dal cardinale Nasalli Rocca e, dopo alcune settimane, riceverà la visita del podestà Angelo Manaresi.
Nel 1937 l'azienda riceverà l'incarico di costruire dieci macchine per impachettare sigarette per conto della Manifattura Tabacchi e su brevetto della multinazionale americana AMF. La riconversione del dopoguerra si baserà soprattutto sulla produzione di macchine automatiche.
Dal 1950 le macchine dell'azienda bolognese, ritenute superiori alle più diffuse Universal - con una produzione di 1.300 sigarette al minuto contro 750 - saranno adottate da tutte le manifatture italiane.
Nel 1955 Innocenti rileverà la Viro, ditta produttrice di lucchetti e serrature. Negli anni Ottanta, la SASIB in crisi sarà ceduta all'imprenditore De Benedetti e sarà divisa in Sasib Tabacco e Sasib Railway.
Nel 1997 quest'ultima sarà rilevata dalla francese Alstom, mentre la Sasib Tabacco, acquistata nel 2003 da una società inglese, trasferirà la produzione a Castel Maggiore ed entrà nel 2017 a far parte della holding Coesia.
- Aurelio Alaimo, Vittorio Capecchi, L'industria delle macchine automatiche a Bologna: un caso di specializzazione flessibile, in Distretti imprese classe operaia, l'industrializzazione dell'Emilia Romagna, a cura di Pier Paolo D'Attorre e Vera Zamagni, Milano, F. Angeli, 1992, pp. 200-203
- Archeologia industriale in Emilia Romagna Marche, a cura di Giorgio Pedrocco e Pier Paolo D'Attorre, Cinisello Balsamo, Silvana, 1991, p. 133 sgg.
- Milana Benassi Capuano e Maria Angela Neri, Oltre i cancelli... al Reno, Bologna, Istituto Comprensivo n. 1, 2010, p. 109
- Giuseppe Brini, Sasib (amf) story. 35 anni di sfruttamento della forza-lavoro, Bologna, Ed. Galileo, 1969
- Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 106
- I luoghi dell'industria fra trasformazione urbana e abbandono, fotografie di Ivano Adversi, Bologna, Editrice Socialmente, 2013, pp. 104-105 (foto)
- Giorgio Pedrocco, Bologna industriale, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 1033-1034, 1056-1060, 1103
- Per niente fragile. Bologna capitale del packaging, a cura di Roberto Curti e Maura Grandi, Bologna, Compositori, 1997, pp. 52-55, 67-69
- La ruota e l'incudine. La memoria dell'industria meccanica bolognese in Certosa, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Martorelli, Bologna, Minerva, 2016, pp. 195-197