La nuova cinta daziaria

20 agosto 1901, 00:00

Entra in vigore la nuova cinta daziaria, spostata di circa un chilometro dal perimetro delle antiche mura su cui era precedentemente attestata. L'allagamento è promosso dalla Giunta moderata del sindaco Dallolio, sulla base degli studi di Giuseppe Tanari.

Il provvedimento incontra l'ostilità di operatori economici e cittadini, colpiti dai tributi sul consumo di uva e vino e provoca “tumulti popolari”, benché altri generi di prima necessità vengano detassati.

Con lo spostamento della cinta daziaria termina la funzione liminare delle mura e delle vecchie porte medievali.

Approfondimenti
  • I confini perduti. Le cinte murarie cittadine europee tra storia e conservazione, a cura di Angelo Varni, Bologna, Editrice Compositori, 2005
  • Franco Cristofori, Bologna come rideva. I giornali umoristici dal 1859 al 1924, Bologna, Cappelli, 1973, p. 295
  • Tiziano Costa, Il grande libro delle mura di Bologna, Bologna, Costa, 2010, pp. 136-137
  • Pier Paolo D'Attorre, La politica, in Renato Zangheri, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1986
  • La fiera e la città. Polo espositivo e progetto del territorio, Faenza, C.E.L.I, 1991, p 19 (pianta)
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura, retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco, marzo-maggio 1977, Bologna, Grafis, 1977. p. 23

  • Rinnovare Bologna. Tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, p. 12