La morte del Biondo

20 aprile 1944, 00:00

La sera del 20 aprile alla Croce del Biacco una pattuglia di militi fascisti, uscendo da un'osteria, vede avvicinarsi un camioncino e intima l'alt.

A bordo ci sono tre gappisti diretti a Casalecchio di Reno per prelevare una partita di copertoni da biciletta. Il mezzo, che forse trasporta anche un carico di munizioni, non si ferma e allora i militi aprono il fuoco. I partigiani rispondono con le armi, ferendo alcuni nemici.

I colpi sparati bloccano il camioncino e costringono gli occupanti a fuggire per i campi. Uno di essi, però - Ermanno Galeotti, detto "il Biondo" - è gravemente ferito e cade. Si nasconde in una buca, ma i fascisti gli sono presto addosso e lo finiscono a pugnalate.

Nato nel 1923 a Grizzana, operaio e fiduciario di fabbrica alla Minganti e renitente alla leva, Galeotti è stato il primo giovane ad affiancare il nucleo storico di militanti comunisti che ha dato vita alla 7a Brigata GAP.

Tiratore infallibile, ha partecipato a numerose, audaci azioni gappiste, quale l'uccisione del segretario provinciale del PNF Eugenio Facchini. Gli verrà assegnata la Medaglia d'Argento al V.M. alla memoria.

La sua morte segna la fine della prima esperienza gappista a Bologna. Gli ultimi combattenti del nucleo originale rimasti saranno inviati in montagna. Le file della 7a GAP verranno completamente rinnovate con elementi molto giovani e risoluti.

Approfondimenti
  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, pp. 104-105
  • Raffaele Gandolfi, I fiduciari di fabbrica: l'attività degli operai comunisti all'interno del sindacato fascista a Bologna, Milano, La pietra, 1980, p. 120
  • Italia 1943-1945. La Resistenza, a cura di Alberto Preti, Bologna, Zanichelli, 1978, p. 228
  • Nazario Sauro Onofri, Bologna combatte, 1940-1945. Dalla dittatura alla libertà, Roma, Sapere 2000, 2003, p. 110