La missione di Radio "Bologna Libertà"

1 ottobre 1943, 00:00

Alcuni giorni dopo l'armistizio parte da Bologna una missione, che dispone di una radio clandestina: “Bologna Libertà”.

Ne fanno parte il medico Pino Beltrame (1910-1967), lo scrittore Antonio Meluschi (1909-1977), l'ing. Pasquini, costruttore dell'apparecchio trasmittente, Giuseppe Landi di Medicina, Augusto Bianchi e il prof. Amilcare Mattioli (Michi) di Casola Valsenio.

La prima trasmissione è effettuata dalla villa di Beltrame vicino a Ferrara, poi da molte altre zone della Romagna.

Per non essere individuato, infatti, il gruppo si sposta continuamente con un camioncino, che porta l'iscrizione "Pelli, conigli, uova, galline". L'apparecchio è nascosto sotto un cumulo maleodorante di pelli di coniglio.

I messaggi della radio invitano i contadini a non farsi razziare il bestiame e il raccolto dai tedeschi e incitano alla resistenza.

Approfondimenti
  • 50. della Resistenza, numero unico di “Resistenza oggi Bologna”, a cura di Giuseppe Brini, Bologna, ANPI provinciale, 1995, p. 92
  • Ezio Antonioni, 8 settembre 1943, Radio Bologna libertà, in principio c'era il caos, i commissari e i comandanti, in "Resistenza oggi. Quaderni di storia contemporanea bolognese", 2 (2001), pp. 63-66
  • Ena Frazzoni, Note di vita partigiana a Bologna, Bologna, Tamari, 1972, pp. 25-26