La Guardia Nazionale è in rivolta

2 novembre 1801, 00:03

Dopo la pace di Luneville, il governo intende smobilitare parte delle forze armate. Un ordine del generale in capo Murat incorpora le compagnie di punta della Guardia Nazionale, i granatieri e i cacciatori, in quelle dei fucilieri delle guardie cittadine.

A Bologna il provvedimento suscita un'opposizione violenta. Il 2 novembre la tensione sale in città: nel timore di disordini vengono chiuse le botteghe e la piazza si svuota delle solite bancarelle. Il comandante di piazza francese fa schierare in Piazza Maggiore un grosso contingente di truppa.

Lo scontro con i “furenti, ed illusi giovani” della Guardia Nazionale appare quasi inevitabile. Dopo aver preso d'assalto l'armeria dei Servi, i militi bolognesi marciano verso Piazza Maggiore.

Alcuni di essi penetrano nel Palazzo pubblico alla ricerca delle chiavi dell'Artiglieria, decisi ad affrontare i francesi con i cannoni. Non trovando i custodi dell'armeria, se ne vanno “con fremito, e rumore”.

Per placare gli animi, il comandante francese Gobert promette di inviare a Milano alcuni deputati con le proposte di modifica del decreto. Una volta tornata la calma, però, fa disarmare la Guardia Nazionale e destituisce lo Stato Maggiore.

I soldati francesi si impadroniscono di tutte le porte della città, del quartier generale della Guardia Nazionale ai Servi e di tutti gli altri luoghi da essa prima presidiati.

Infine il generale fa arrestare e processare alcuni militi, compreso il comandante Dondini, che viene rinchiuso nella fortezza di Ferrara. Dopo alcuni giorni rientrerà libero a Bologna, senza aver subito alcun processo.

Approfondimenti
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 17
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 152-153
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 28
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 2., p. 133-135
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 163
  • Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, pp. 86-87
  • Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 41