La Compagnia dei Lombardi non viene abolita

dal 1 gen al 31 dic 1797

La Compagnia dei Lombardi non subisce la soppressione, che in questo periodo colpisce le confraternite e le corporazioni religiose.

In origine era una delle compagnie d'armi, che fungevano da braccio armato del populus, cioè della borghesia in ascesa nel XIII secolo. Rappresentava famiglie di origine lombarda in senso lato (da Brescia, Mantova, ma anche da Parma, Modena, Verona, ecc.)

Dopo il declino delle compagnie d'armi nel Trecento, la Compagnia dei Lombardi è sopravvissuta come “sodalizio familiare e laicale” di tradizione storica, “senza alcuna connotazione fraternale”, fino all'arrivo dei Francesi.

Ogni anno nella sua sede all'interno della basilica di Santo Stefano la Compagnia si riunisce per la nomina del Massaro e degli Ufficiali e per la tradizionale distribuzione ai “militi” delle focacce e delle candele.

Nell'800 e nel '900, mano a mano che si estingueranno le famiglie antiche, altre verranno aggregate al sodalizio, fino al numero stabilito di cinquanta.

Tra gli associati alla Compagnia si annoverano il card. Lambertini (poi papa Benedetto XIV), Baldassarre Carrati, Ludovico Savioli, Antonio Aldini. Nell'8-900 vi saranno Gioacchino Napoleone e Carlo Pepoli, Giovanni Gozzadini, il card. Giacomo Biffi.

Approfondimenti
  • L'antica Compagnia dei Lombardi in Bologna. Un passato presente, mostra e catalogo a cura di Massimo Medica, Silvia Battistini, Cinisello Balsamo (MI), Silvana Editoriale, 2019
  • Girolamo Arnaldi, La Compagnia dei Lombardi di Bologna fra leggende e storia, in: id., Conoscenza storica e mestiere di storico, Bologna, Il mulino, 2010, pp. 123-142
  • Camillo Bersani, Cenni storici sulla Compagnia dei Lombardi in Bologna, in: Incontro internazionale nel 1050. anniversario della Carta piscatoria ravennate, Ravenna, 16 ottobre 1993, Ravenna, Ordine della Casa Matha, 1994
  • La Compagnia dei Lombardi in Bologna. Contributi per una storia di otto secoli, Bologna, Ponte nuovo, 1992
  • Nel nome di Bologna. Consulta tra antiche istituzioni bolognesi, a cura di Guglielmo Franchi Scarselli, Bologna, L'inchiostroblu, 2007, pp. 18-21