La collezione Palagi di vasi greci

dal 1 gen al 31 dic 1827

Tra il 1827 e il 1843 l'artista bolognese Pelagio Palagi riunisce una importante collezione vascolare, che alla fine conterà quasi 800 pezzi di grande valore.

Questo avverrà soprattutto grazie agli antiquari veneziani Pio e Antonio Sanquirico, che gli procureranno vasi figurati provenienti da necropoli dell'Italia meridionale (Ruvo, Canosa, Nola, Capua).

Sessanta vasi italici e attici saranno acquistati dal direttore del teatro di Vienna Duport, mentre una ricca raccolta di vasi attici a figure nere e rosse saranno scelti con grande competenza, tra il 1840 e il 1841, dall'archeologo tedesco Edoardo Gerhard, suo consulente a Parigi.

Nel 1841, tramite Emilio Braun, segretario dell'Istituto di Corrispondenza archeologica di Roma, Palagi otterrà uno dei pezzi più preziosi della sua collezione: la tazza di Codro, proveniente dagli scavi di Vulci.

Gli ultimi vasi della raccolta, che alla morte dell'artista sarà donata al comune di Bologna, giungeranno nel 1843 dalla collezione del nobile inglese Skené.

Approfondimenti
  • Dalla Stanza delle antichità al Museo civico. Storia della formazione del Museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Giuseppe Sassatelli, Casalecchio di Reno, Grafis, 1984, p. 194
  • Guida al Museo Civico Archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Bologna, Compositori, 2009, p. 135
  • Il Museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Daniele Vitali, Imola, University press Bologna, 1982, p. 149
  • Pelagio Palagi, artista e collezionista, Bologna, Museo Civico, aprile-giugno 1976, Bologna, Grafis, 1976, pp. 22-23