La città accoglie Napoleone Imperatore e Re d'Italia

21 giugno 1805, 00:04

Il 18 giugno il prefetto e il presidente dell'amministrazione bolognese vanno incontro ai sovrani di Francia e Italia al confine del Dipartimento del Reno. Per l'ingresso di Napoleone e della moglie sono pronte accoglienze solenni.

Fuori Porta San Felice, poco lontano dall'osteria del Chiù, è stato innalzato un arco di trionfo di ordine ionico, decorato di bassorilievi e iscrizioni. Il progetto dell'apparato è di Giovan Battista Martinetti, Giuseppe Tubertini e Giovanni Bassani, le pitture e i bassorilievi sono di Felice Giani, gli ornamenti di Gaetano Bertolani.

Porta San Felice è stata a sua volta abbellita con bassorilievi e iscrizioni a cura di Pietro Fancelli, mentre non è stata realizzata la statua equestre colossale dell'imperatore, progetto di Giacomo De Maria, prevista sull'ingresso.

Dall'arco trionfale alla porta sono eretti finti fabbricati. Le strade percorse dalle carrozze reali sono decorate fino al palazzo Caprara di veli multicolori e ornate da spalliere di agrumi, mentre le case sono tappezzate di drappi rossi di seta.

Tappeti dello stesso colore sono appesi alle finestre. Di fronte a palazzo Caprara, residenza dei sovrani, è stata eretta una prospettiva dipinta da Mauro Berti.

L'imperatrice entra in città con tre carrozze al seguito nel pomeriggio del 20 giugno. La festa in suo onore è interrotta da una fitta pioggia. Alla sera è preparata una grande Accademia musicale nella Sala Filarmonica di San Giacomo, ma la sovrana non vi assiste.

Napoleone arriva il giorno successivo alle tre pomeridiane, preceduto dalla Gendarmeria italiana e dalla Guardia a cavallo francese. Gli vanno incontro settecento uomini della Guardia Nazionale.

Presso l'arco trionfale un gruppo di "onorati cittadini" chiede di poter trainare a mano la sua carrozza, mentre le autorità municipali gli offrono le chiavi della città. L’imperatore rifiuta entrambe gli omaggi, affermando di non aver bisogno di queste prove per accertare "l'attaccamento" del popolo bolognese.

Accetta però l'Inno a tre voci con gran banda fatto comporre in suo onore dalla Municipalità, con testo di Paolo Costa e musica di Tommaso Marchesi: "Vieni, o Prode, fra i canti festivi, di quel popol che hai tolto d'affanni. Son rinati d'Augusto i begli anni, E la terra s'abbella per te".

Mentre la carrozza reale attraversa la città, spara il cannone e le campane suonano a festa. I parroci salutano il passaggio "in cotta e stola".

Alla sera la città è tutta illuminata, al Teatro del Corso, abbellito dallo scultore De Maria e dall'architetto Santini, le Maestà intervengono all'Opera, mentre declinano l'invito alla festa del vicino Casino Civico.

“Luci, torce, fiaccole, candele” ardono a profusione dappertutto. Nel teatro i palchi sono “rischiarati a pieno giorno” e anche sul terrazzo ardono grandi torcieri. A Palazzo Caprara ogni finestra ha ceri e fiaccole.

Per l'occasione il proprietario del Teatro del Corso fa stampare un opuscolo dedicato Alla Maestà di Napoleone primo Imperatore de' Francesi e Re d'Italia, con rami di Francesco Rosaspina.

Approfondimenti
  • Silvia Benati, Mondanità e musica: la Società del Casino, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 358
  • Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, pp. 228-230
  • Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, pp. 11, 40-41
  • Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, p. 117
  • Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 170
  • Filippo Bosdari, La vita musicale a Bologna nel periodo napoleonico, in: “L’Archiginnasio”, 4 (1914), p. 237
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  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 182-183
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, p. 13
  • Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, 1761-1864, 1882, inventario e indici a cura di Patrizia Busi, Bologna, Comune, 2004, pp. 36-37

  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 269
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 45-46
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  • Maria Teresa Chierici Stagni, Giovanni Battista Martinetti. Ingegnere e architetto. Un bolognese nato a Lugano, Bologna, Ponte nuovo, 1994, pp. 44-45
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  • Tiziano Costa, Il grande libro delle mura di Bologna, Bologna, Costa, 2010, pp. 127-128
  • Carlo Donati, Strada Nove. La via Emilia e le sue curve, Ancona, Affinità elettive, 2020, vol. 1., p. 286

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  • I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, pp. 163-171
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., pp. 57-58
  • Ugo Lenzi, Napoleone a Bologna (21-25 giugno 1805), riedizione integrata (ecc.), Bologna, N. Zanichelli, 1980, pp. 53-64
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 371
  • Palazzo Caprara. Sede della Prefettura di Bologna, Bologna, Costa, 2002, pp. 10, 16-17, 44-45 (camera della regina), 46-49 (camera di Napoleone)
  • Passi di danza, passi di parata. Feste civili e patriottiche a Bologna 1796-1870, Bologna, Museo civico del Risorgimento, 12 febbraio-15 maggio 1994, a cura di Claudia Collina e Mirtide Gavelli, Bologna, Editcomp, 1994, pp. 31-32
  • Giuseppe Pittano, Carla Xella, I giorni di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Bologna, Cappelli, 1978, p. 135
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 185-190
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 499
  • Athos Vianelli, Mura e porte di Bologna, Bologna, Tip. Tamari, 1963, pp. 61-62