La 4a Brigata "Romagna", poi 36a Brigata d'assalto Garibaldi "Bianconcini"

17 aprile 1944, 00:00

Sul monte Faggiola, al confine tra Emilia e Toscana, in un casolare abbandonato conosciuto come la Dogana, è costituita la 4a Brigata Garibaldi, guidata dal ten. Libero Lossanti (Capitano Lorenzini, 1919-1944), già organizzatore dei partigiani inviati in Veneto dal Partito comunista clandestino.

La nuova formazione sull'Appennino accoglie imolesi, faentini e bolognesi, alcuni dei quali reduci dal rastrellamento delle brigate romagnole sul monte Falterona.

Circa un mese più tardi, ad essa si unirà il gruppo di combattenti formato da Guerrino De Giovanni a Monterenzio, nella valle dell'Idice.

Dopo l'entusiasmante occupazione militare di Palazzuolo sul Senio, con la distruzione dei registri di leva e la distribuzione del grano alla popolazione, il comandante Lorenzini (Medaglia d'oro al V.M.) sarà catturato e ucciso dai nazisti durante una missione ai Prati della Faggiola (14 giugno).

Il comando della brigata sarà allora assegnato, per unanime consenso, a Luigi Tinti (Bob), mentre Guido Gualandi (Moro) diventerà il Commissario politico.

In luglio la 4a Brigata diventerà 36a e sarà intitolata, su indicazione del CUMER, ad Alessandro Bianconcini (1909-1944), professore di violoncello imolese, antifascista e volontario di Spagna, fucilato dai fascisti a Bologna al Poligono di Tiro il 27 gennaio 1944.

Operante sull'Appennino imolese e faentino, tra il passo Casaglia e il Giogo di Scarperia, la formazione partigiana imolese arriverà ad inquadrare circa 1.200 uomini, divisi in venti compagnie, divenendo una delle più numerose e agguerrite dell'Emilia.

Sarà capace di tenere sotto controllo alcune arterie di importanza strategica, come la Faentina, la Montanara e la Casolana, fornita di armi dagli Alleati, attraverso due lanci sui monti Faggiola (23 giugno) e Carzolano (19 luglio).

Nel settembre 1944 sarà strutturata in quattro battaglioni di circa trecento uomini, affidati a Edmondo Golinelli (Libero), Ivo Mazzanti (Ivo), Carlo Nicoli (Carlo) e Guerrino De Giovanni (Guerrino).

Approfondimenti
  • La 36a Brigata Garibaldi Alessandro Bianconcini, a cura di Marco Orazi, Imola, Bacchilega, 2017, pp. 12-16
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 64-65, 369
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 68
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 16, 69, 87-89, 93-94, 99-100, 106-109 (foto)
  • La battaglia per la "Gotica". Il Secondo Corpo statunitense da Firenze a Monte Grande, a cura di Romano Rossi e Fabrizio Tampieri, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 144-145 (foto)
  • L. Bergonzini (Luciano Stampa), 36a Brigata Garibaldi "A. Bianconcini", in: Epopea partigiana, a cura di Antonio Meluschi, 2. ed., Bologna, S.P.E.R., stampa 1947, pp. 122-131
  • Luciano Bergonzini, Quelli che non si arresero, Roma, Editori riuniti, 1957, pp. 39-41
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 105
  • Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 56 (foto: gruppo di comando della 36a Bgt)
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 220-221
  • Dizionario dei bolognesi, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1989-1990, v. 1., p.117
  • Ivan Fabbri, Guerrino De Giovanni. Sindacalista, partigiano, sindaco, politico e amministratore (…) Nel 100° anniversario della nascita 1916-2016, Bologna, a cura dell'autore, 2016, pp. 48-49, 59-64
  • Nazario Galassi, Partigiani nella linea Gotica, Bologna, University Press, 1998
  • Nazario Galassi, Gli uomini della Trentaseiesima, in “Resistenza oggi”, 1944 la lotta di liberazione, 5 (2004), pp. 53-58
  • I.S.E.A., Istituto per lo sviluppo economico dell'Appennino centro settentrionale, Itinerari turistico ambientali lungo la vallata del Santerno. Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Fontanelice, s.l., CSSAS, Centro sperimentale per lo studio e l'analisi del suolo, 2007, p. 86 (data cit.: 4 gennaio 1944)
  • Ferruccio Montevecchi, Indagini tedesche sulla 36a Brigata, in: 50. della Resistenza, numero unico di “Resistenza oggi Bologna”, a cura di Giuseppe Brini, Bologna, ANPI provinciale, 1995, pp. 53-57
  • Adler Raffaelli, Guerra e liberazione: Romagna 1943-1945, Bologna, Editcomp, 1995, vol. 1: Storiografia, pp. 84, 108-113, 124-125
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, pp. 49, 77-80, 106-107
  • La Resistenza racconta. Fatti e figure della guerra di liberazione, a cura di Paolo Pescetti e Adolfo Scalpelli, Milano, Il calendario del popolo editore, 1965, p. 146
  • Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, pp. 24-25
  • Claudio Silingardi, Alle spalle della linea gotica. Storie, luoghi, musei di guerra e Resistenza in Emilia-Romagna, Modena, Artestampa, 2009, pp. 199-211
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 131
  • Nino Venzi, Nacque sul monte Faggiola la 36a "A. Bianconcini", in "Resistenza oggi Bologna", 40. della lotta di liberazione, Bologna, a cura dell'ANPI provinciale, 1984, pp. 21-23