Legion d'Onore a Faustino Malaguti, "principe" dei chimici italiani

14 ottobre 1873, 12:20

Il prof. Faustino Giovita Mariano Malaguti (1802-1878), apprezzato studioso e insegnante, considerato “le prince des Chimistes Italiens“, ottiene la Legion d’Onore, massima onorificenza francese.

Nato a Pragatto, frazione del comune di Crespellano sulla via Bazzanese, si trasferì ancora studente a Bologna con la famiglia.

Il padre era farmacista e lui ne seguì le orme, tanto da divenire in breve tempo assistente farmacista della Clinica medica diretta dal prof. Giacomo Tommasini. In seguito fu incaricato dal Governo pontificio come Delegato di Sanità alla Dogana.

La sua carriera si interruppe bruscamente nel 1831, quando prese parte alla rivoluzione borghese e antipapale di quell'anno col ruolo di segretario del ministro della polizia.

Al termine del moto fu costretto all'esilio e riparò in Francia, dopo un viaggio rocambolesco.
Nel 1834 il Governo lo iscrisse nell' Elenco dei Ribelli “ai quali non si premette di tornare negli Stati Pontifici”.

In Francia riprese gli studi e cominciò a frequentare il laboratorio di Joseph Louis Gay-Lussac (1778-1850), importante scienziato e professore di fisica e chimica, che lo prese in simpatia. Nel 1839 si laureò in Scienze alla Sorbona e poco dopo venne aggregato come chimico alla manifattura di Sèvres, iniziando una brillante carriera scientifica.

Fu tra i primi ad applicare la chimica nell’agricoltura. Nel 1848 tenne all’Università di Rennes il primo corso di Chimica Agraria, cattedra istituita a seguito dei suoi studi.
Le sue ricerche sperimentali hanno contribuito ai progressi della chimica organica. Numerosi saggi, da lui pubblicati tra il 1833 e il 1862, riguardano vari rami della chimica.

Faustino Malaguti è membro corrispondente dell'Istitut de France, dell'Accademia delle Scienze di Torino ed è uno dei 40 della Società italiana di Scienze fisiche e matematiche.

Anche il governo italiano, che invano lo ha invitato più volte a ricoprire una cattedra universitaria nel suo paese, lo ha insignìto nel 1866 di una delle massime onorificenze, quella di Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

Dopo la morte, che avverrà nel 1878, il Comune di Bologna vorrà ricordarlo con un busto nel Pantheon della Certosa, opera dello scultore Salvino Salvini, mentre nel 1904 sul muro della casa natale di Pragatto sarà collocata una lapide in suo onore.

Approfondimenti
  • Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 165
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, p. 727
  • L'eco del Samoggia dedicato a Faustino Malaguti, numero unico, Bologna, Azzoguidi, 1904
  • Icilio Guareschi, Storia della chimica, vol. 2., id., Faustino Malaguti e le sue opere, Torino, Unione tip. Editrice Torinese, 1902
  • Faustino Malaguti, in: “Le stazioni sperimentali agrarie italiane”, 7 (1878), pp. 58-60
  • Ricordo monumentale a Faustino Malaguti in Pragatto, Bologna, Tip. Gamberini e Parmeggiani, 1904
  • Marco Taddia, Un esule magnifico, in: “Sapere”, 6 (2006), pp. 22-29
  • Dioscoride Vitali, Faustino Malaguti, discorso pronunciato dal prof. Dioscoride Vitali il 25 settembre 1904 a Pragatto nell'inaugurazione del monumento, Milano, Tip. dell'Istituto Marchiondi, 1904