La battaglia di Biserno

@ Biserno, 47018 Santa Sofia (FC)
12 aprile 1944, 12:00

Tra il 6 e il 24 aprile la divisione Hermann Goring, assieme a reparti di SS e della GNR italiana compie tra il Casentino e la Romagna una imponente operazione volta a ripulire della presenza partigiana una zona ritenuta strategica per la ritirata dell’esercito tedesco.

Il 12 aprile il sentiero di crinale sopra il piccolo borgo di Biserno, a pochi chilometri da Ridracoli e da Santa Sofia, è il teatro della battaglia più cruenta del grande rastrellamento.

I soldati tedeschi che avanzano allo scoperto vengono colpiti duramente dalla mitraglia e devono mettersi al riparo. Uno dei partigiani scampati ricorderà:

“Non ebbi mai occasione di vedere un effetto così disastroso causato dal fuoco della mitraglia. La fila indiana di tedeschi che si trovava scoperta e sotto il fuoco delle nostre armi, sparisce come per incanto. Dai pendii scoscesi ruzzolano parecchi cadaveri”.

Ma un'altra colonna prende alle spalle i partigiani, sparando coi mortai. Verso mezzogiorno il fuoco nemico “comincia a decimare la compagnia”.

Una parte della brigata riesce a sottrarsi all'accerchiamento nazifascista, portando con sè i feriti, poi nascosti in una capanna di Seghettina.

Al termine della battaglia sul terreno rimangono i corpi di undici partigiani, tra i quali quello di Amos Calderoni, comandante della 12a compagnia dell’8a Brigata Garibaldi e del commissario politico della stessa Terzo Lori. Altri ancora risultano dispersi.

Gli ultimi uomini rimasti a copertura della ritirata si sono difesi fino alla fine, ma sono stati falciati dalla mitraglia nel disperato tentativo di trovare un riparo più sicuro.

La sera del 12 aprile i tedeschi possono conquistare a San Paolo in Alpe la zona scelta dal Comitato provinciale di liberazione nazionale per il lancio di armi e rifornimenti ai partigiani da parte degli Alleati. Nel paese vengono bruciate la chiesa e le abitazioni civili.

Approfondimenti
  • Aniceto Antilopi, Dolore e libertà. Fotografie della Linea Gotica, con otto disegni di Adelfo Cecchelli, Gaggio Montano, Gruppo di studi "Gente di Gaggio", 2015, pp. 179-181, 184-185 (foto)
  • La Battaglia di Biserno. 12 aprile 1944. In due inediti, s.l., s.e., 2000
  • Biserno 1944. Memorie da non disperdere, Forlì, ANPI, 1985, 1 videocassetta (VHS)
  • Nicola Fedel, Rita Piccoli, Edizione critica del Rapporto Tabarri. Rapporto generale sull'attività militare in Romagna (dall'8 settembre 1943 al 15 maggio 1944), Milano, Fondazione Comandante Libero, 2014, pp. 333-334
  • Sergio Flamigni, Luciano Marzocchi, Resistenza in Romagna. Antifascismo, partigiani e popolo in provincia di Forlì, Milano, La pietra, 1969, pp. 181-182
  • Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna, I Segni della Memoria e i luoghi della Resistenza nel Parco, Firenze S.E.L.C.A., s.d., 1 carta tematica, 1:60.000
  • Francesco Pasetto, Itinerari casentinesi in altura. Guida escursionistica e storica, con note di botanica di Fabio e Marina Clauser, Stia, Arti grafiche Cianferoni, 2008, pp. 45-46
  • La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna. Per un atlante delle stragi naziste in Italia, a cura di Luciano Casali e Dianella Gagliani, Napoli-Roma, L'ancora, 2008, p. 193
  • Il quaderno dell'Aprile. Documenti e testimonianze sulla battaglia di Biserno 1944, Biserno 12 aprile 2004, Alfonsine, Tipolitografica alfonsinese, 2004
  • Le stragi nazifasciste in Toscana, 1943-45, Roma, Carocci, vol. 1: Guida bibliografica alla memoria, a cura di Valeria Galimi e Simone Duranti, 2003, p. 88