Introduzione della densità massima edificabile

3 settembre 1968, 00:00

Con una Variante al PRG, il Comune di Bologna introduce un importante criterio per la costruzione di nuovi fabbricati: la densità massima edificabile, fissata in 3 metri cubi di costruzione per ogni metro quadro di terreno fabbricabile.

Il provvedimento si propone di fare in modo che gli edifici siano costruiti ben distanziati gli uni dagli altri, consentendo la penetrazione di aria e luce e la creazione di aree verdi.

Nel frattempo il governo centrale rende obbligatoria nei piani regolatori una quota minima di aree riservate ai servizi pubblici, i cosiddetti "standard urbanistici".

Approfondimenti
  • Claudio Bertolazzi, Un piano per Bologna. Argomenti di un dibattito sull'urbanistica, Riccione (FO), Zivieri, 1989, pp. 28-29
  • Giuseppe Campos Venuti, L'urbanistica riformista, Milano, ETAS libri, 1991, p. 220
  • Giuseppe Campos Venuti, L'urbanistica riformista a Bologna dalla ricostruzione all'espansione, in Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, vol. 5., 1990, pp. 81-100
  • I centri storici. Politica urbanistica e programma di intervento pubblico: Bergamo, Bologna, Brescia, Como, Gubbio, Pesaro, Vicenza, a cura di Francesco Ciardini e Paola Falini, Milano, G. Mazzotta, 1978, p. 151
  • E' successo quel '68. Appunti fotografici, ricerca fotografica e testi delle fotografie Luciano Nadalini, Bologna, Regione Emilia-Romagna Assemblea legislativa, 2018, p. 132