Incursioni fasciste dal Ferrarese

12 agosto 1921, 00:00

Secondo un rapporto del Prefetto Mori, che risponde a un esposto della segretaria della Federterra Argentina Altobelli, alcuni agrari della Bassa approfittano delle violenze scatenate dalle squadre fasciste per disconoscere ed eludere i patti colonici stabiliti o “retrocedere a formule ormai sorpassate”.

Il fascismo agrario punta a smantellare il collocamento delle leghe socialiste, importando manodopera da altre province.

Il Prefetto riconosce che la situazione dei comuni confinanti è particolarmente delicata in quanto “soggetti alle incursioni dal Ferrarese”, da lui considerate una “vera forma di brigantaggio”.

Mori tenterà di imporre il rispetto delle norme del collocamento, che garantiscono l'occupazione dei lavoratori locali, ma troverà la dura opposizione dei fascisti e il boicottaggio dei suoi collaboratori.

L'accusa di voler ripristinare il “feroce dominio” delle organizzazione rosse accompagnerà il Prefetto fino all'occupazione squadrista di Bologna.

Approfondimenti
  • Guido Crainz, Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne, Roma, Donzelli, 1994, pp. 185-187