I coniugi Poitevin, ovvero il volo come spettacolo da circo

10 luglio 1854, 00:05

I coniugi francesi Poitevin propongono il volo come evento spettacolare. Il 30 maggio il signor Poitevin tenta di decollare dal prato di San Francesco assieme ad un asino, poi lasciato al suolo per la scarsa forza ascensionale del pallone.

L'esperimento riesce invece il 10 luglio: il pallone Zodiac, ben gonfiato, si alza dall'Officina del gas, sollevando Poitevin in piedi su un cavallo, con un atterraggio morbido sul greto dell'Idice. Il pilota francese sarà aiutato dalla moglie e dagli aeronauti bolognesi Mingardi e Guizzardi.

Il 31 luglio madame Poitevin si leverà fino a grande altezza, staccandosi poi dal pallone e scendendo con un paracadute, mentre il velivolo, condotto dal marito e dal signor Levi, proseguirà il suo viaggio fino a una località fuori Porta San Donato.

Si tratta probabilmente della prima discesa con il paracadute documentata a Bologna (anticipata, secondo alcuni, nel 1820 da una prova analoga di Elisa Garnerin).

Un ultimo volo dei Poitevin, previsto per l'8 agosto, nell'anniversario dell'insurrezione del 1848, verrà annullato dalle autorità militari austriache, per timore di disordini.

Alle imprese bolognesi dei coniugi Poitevin sarà anche dedicato un sonetto:

Il francese volatore
Pien d'ardire e di gran core,
Nel piazzale di San Francesco
Verso sera, ergo, pel fresco
Fece a stento il primo volo,
E dovette partir da solo
Mentre l'asino promesso
Di portar non fu concesso

Non avendo il suo Pallone
Tanta forza d'ascensione
Fuori porta San Donato
Fè il secondo vol bramato
Sopra il dorso d'un cavallo,
Come in cime a un piedistallo
E compagno di piacere
Gli fu intrepido pompiere

Volò pur la terza volta
Colla sposa, che ravvolta
In un lingo abito nero,
Cavalcò meschin destriero
E compì l'aereo viaggio
Con mirabile coraggio
Discendendo verso sera
Fuor la Porta di Galliera.

Approfondimenti
  • Raimondo Ambrosini, L'aereonautica a Bologna, appunti di cronica editi a cura del Comitato bolognese per la flotta aerea nazionale, Bologna, Tip. di P. Neri, 1912, pp. 94-96

  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, p. 97
  • Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, p. 199
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., pp. 302-306
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, p. 115
  • Tiziano Costa, Bologna dimenticata. Storie famose ma poco note, Bologna, Costa, 2021, p. 60
  • Maurizio Fochi, Mauro Orsi, Il popolo, i pompieri e gli incontri di piazza, in: “Quaderni di storia pompieristica”, 43, 1 (2023), pp. 12-13
  • Paolo Magionami, Quei temerari sulle macchine volanti. Piccola storia del volo e dei suoi avventurosi interpreti, Milano, Springer, 2010, p. 177
  • Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, p. 26

  • Enrico Ruffini, Felsina aviatrice. Cronache illustrate dello sport aereo bolognese, Bologna, Aero club Giuseppe Bortolotti, 1998, p. 17
  • "Teatri, arti e letteratura", 32 (1854), p. 114, 154, 161-164, 179-180
  • Athos Vianelli, Bologna in controluce. Storie e curiosità fra un secolo e l'altro, Bologna, Inchiostri, 2001, p. 95