Il Villaggio della Rivoluzione fascista al Littoriale

15 giugno 1938, 00:00

Nell'area del parco dell'antica villa De Lucca, nei pressi del nuovo stadio Littoriale, viene inaugurato il Villaggio della Rivoluzione, una piccola “città giardino” voluta dal segretario federale Cesare Colliva e costruita dall'Istituto delle Case Popolari (IFACP).

E' destinato alle “famiglie dei caduti, feriti e mutilati per la causa della rivoluzione fascista”. Il progetto di Francesco Santini (1904-1976) prevede 56 alloggi, 11 villette, un asilo nido e un rifugio antiaereo.

Le strade del "quartiere dei gerarchi" - via delle Camicie Nere, via del Legionario, via dello Squadrista, ecc. - cambieranno denominazione nel dopoguerra.

Saranno intitolate a partigiani caduti. Alcuni di essi, come Irma Bandiera, Pietro Busacchi, Paolo Martini, saranno uccisi dai fascisti e ritrovati cadaveri proprio nel rione dello stadio.

Approfondimenti
  • Accademia di Belle Arti di Bologna, Figure del '900 2. Oltre l'Accademia, Carpi, LaLit, stampa 2001, p. 398
  • Archivi aggregati. La sezione di architettura e i fondi degli architetti moderni, a cura di M. Beatrice Bettazzi, Bologna, Archivio storico Università, 2003, pp. 63-66 (F. Santini)
  • G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni, Bologna moderna, 1860-1980, Bologna, Patron, 1984, pp. 140-143
  • Maria Beatrice Bettazzi, Fra razionalismo e retorica monumentale. Gli anni tra le due guerre, in: Rinnovare Bologna. Tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, pp. 55-57
  • Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 199
  • Tiziano Costa, Bologna prima, durante e dopo la Liberazione, Bologna, Costa, 2015, pp. 17-18 (data cit.: 15 giugno 1939)
  • Gabriele Bonazzi, Bologna in duecento voci. Dizionario minimo di storia, cultura, umori di una città davvero europea, Sala Bolognese, A. Forni, 2011, p. 229
  • Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, pp. 162-163
  • Francesco Santini, architetto e decoratore, tesi di laurea di Cinzia Martinelli, relatore Deanna Lenzi, Università degli Studi di Bologna, anno accademico 1987-1988
  • Giuliano Gresleri, La tela di Penelope. Bologna 1850-1950, in:Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, p. 55
  • Jean Pascal Marcacci, Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna, Bologna, Persiani, 2022, pp. 48-49
  • I piani della città. Trasformazione urbana, identità politiche e sociali tra fascismo, guerra e ricostruzione in Emilia-Romagna, a cura di Roberto Parisini, Bologna, Compositori, 2003, p. 99
  • Regesto degli architetti bolognesi membri effettivi o corrispondenti dell'Accademia Clementina, a cura di Luigi Vignali, Alfredo Leorati, Casalecchio di Reno, Grafis, 1995 (F. Santini)
  • Fiorenza Tarozzi, Nuova amministrazione, nuova classe dirigente, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, pp. 200-201
  • Trent'anni di fotografie Villani a Bologna. 1920-1950, coordinamento editoriale di Sandra Mazza e Nazario Sauro Onofri, Bologna, Cappelli, 1988, pp. 64-65 (foto)
  • Villaggio della rivoluzione. La casa moderna, mappa pubblicata in occasione della esposizione allestita presso Urban Center Bologna - Salaborsa, 22 ottobre - 9 novembre 2014, a cura di Pier Giorgio Giannelli, Daniele Vincenzi, Bologna, Ordine Architetti, 2014
  • Stefano Zagnoni, Presenza razionalista in Emilia-Romagna. I protagonisti e le opere. Architettura di regime e motivazioni culturali, in: "Parametro", 94-95 (1981), pp. 57-59 (foto, ill.)