VI Concorso Ginnastico Nazionale Femminile
Dal 6 all'8 maggio si tiene a Bologna il VI Concorso Ginnastico Nazionale Femminile, sotto l'alto patronato dei Reali d'Italia.
Il Comitato esecutivo è presieduto da Leandro Arpinati, che dopo l'assunzione della carica di Podestà, lascia il compito ai vice Buriani e Ottolenghi, continuando comunque a intervenire presso vari ministeri per ottenere le necessarie concessioni.
A Bologna giungono oltre cinquemila ginnaste, un numero mai raggiunto per simili manifestazioni.
La sede delle gare avrebbe dovuto essere il Littoriale, da inaugurare per l'occasione all'attività sportiva, ma il terreno non è ancora pronto e occorre ripiegare sul campo della Virtus, mentre per il saggio finale è predisposto il Velodromo.
Il 7 maggio alcune delle gare vengono disturbate dalla pioggia e devono essere effettuate nelle palestre cittadine. Alla sera si tiene, con “ottimo successo”, un'accademia al Teatro del Corso.
Il pomeriggio dell'8 le squadre si radunano in Piazza VIII Agosto e si dirigono in corteo, “fra due ali di popolo plaudente”, verso il Velodromo. Il saggio finale, al cospetto del Principe di Piemonte, riesce “solenne, imponente, commovente”.
Il merito maggiore del Concorso e della sua ottima riuscita va al prof. Giuseppe Monti, promotore della candidatura bolognese e ideatore degli esercizi ginnici.
Con lui hanno collaborato i componenti della nuova Scuola Superiore di Educazione Fisica di Bologna e le società ginnastiche cittadine.
- Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972, pp. 256-260