Il vaiolo miete vittime. Riprendono le vaccinazioni
Trovando terreno propizio nelle condizioni di denutrizione della popolazione, stremata dalle carestie del decennio precedente, il vaiolo è diventato endemico nella provincia bolognese e ha mietuto oltre cento vittime tra il 1823 e il 1827.
Nel 1828 si riaccende l'epidemia in tutta Italia, con 553 decessi a Bologna. Dopo i primi casi di militari ammalati, ricoverati in gennaio all'Ospedale Maggiore e al S. Orsola, il morbo si manifesta "in tutta la sua forza" e si diffonde rapidamente nella stagione primaverile, colpendo soprattutto i bambini. La città ricorderà a lungo "dolente le perdite sofferte".
La ripresa delle vaccinazioni da parte della rinata Società Medica chirurgica bolognese non darà i frutti sperati: tra giugno e ottobre, nonostante l'infierire dell'epidemia e i frequenti appelli della Commissione provinciale di Sanità, solo poche decine di persone si presenteranno a fruire "del benefico preservativo".
- Stefano Arieti, Un'istituzione al servizio della sanità cittadina: la società medica chirurgica di Bologna nel XIX secolo, in: “Il carrobbio”, 28 (2002), pp. 177-178
- Stefano Arieti, Società e sanità a Bologna nel XIX secolo, in: “Il carrobbio”, 25 (1999), p. 194
- Il cholera morbus nella città di Bologna l'anno 1855, relazione della Deputazione comunale di Sanità, preceduta da notizie storiche intorno le pestilenze nel bolognese, Bologna, Tip. governativa Della Volpe e Del Sassi, 1857, p. 158
- Cesare Gnoli, Instruzione pratica sulla vaccinazione, Bologna, Tip. gov. alla Volpe, 1841, pp. 15-16
- Sergio Sabbatani, Stefano Arieti, Il vaiolo a Bologna. Dagli anni della Restaurazione ai primi del Novecento. Ruolo della Società medica chirurgica di Bologna nel promuovere la vaccinazione, in: Il vaiolo e la vaccinazione in Italia, a cura di Antonio Tagarelli, Anna Piro, Walter Pasini, S.l., ISN Istituto di Scienze neurologiche -WHO Collaborating Centre for Travel Medicine, 2004, vol. 3., pp. 1191-1192