Il Teatro di Massa

28 febbraio 1950, 00:00

Marcello Sartarelli porta a Bologna l'esperienza del Teatro di Massa, una nuova forma di spettacolo popolare, che vede la partecipazione di centinaia di giovani donne e uomini, impegnati a rappresentare in modo diretto episodi della storia recente.

Si tratta di mondine, operai, braccianti, ex partigiani reclutati attraverso la locale Federazione del PCI. Le prove del primo spettacolo, intitolato Sulla via della libertà, si svolgono nella piscina comunale.

Il debutto è al Teatro comunale il 28 febbario 1950. Oltre 600 operai della Ducati, della Weber e della Casaralta animano l'ambiente ricostruito della fabbrica.

E' rievocata, con l'uso innovativo di proiezioni e dello speaker, la dittatura fascista, mentre nella seconda parte è narrato il sacrificio di Maria Margotti, giovane bracciante uccisa durante una manifestazione contadina.

Ad una delle repliche dello spettacolo sarà presente anche il segretario generale del PCI Palmiro Togliatti.

Il gruppo bolognese del Teatro di Massa sarà il più duraturo: continuerà, anche dopo la partenza di Sartarelli, guidato dal suo assistente Luciano Leonesi.

Nuovi spettacoli saranno proposti negli anni successivi all'arena dei Giardini Margherita, nei saloni delle Case del Popolo, al Teatro Comunale.

L'ultimo spettacolo del gruppo bolognese sarà Terra d'Emilia, in scena alla Festa dell'Unità del settembre 1952.

Dall’esperienza del Teatro di Massa nascerà il G.T.V. Gruppo Teatrale Viaggiante, che a Bologna darà vita a un circuito teatrale alternativo, con spettacoli nelle case del popolo dei vari quartieri.

Approfondimenti
  • Barbara del Cielo, Carnevale di massa e teatro di massa, in: La piazza del popolo, a cura di Nicolò Pasero, Alessandro Tinterri, Roma, Meltemi, 1998, pp. 76-92
  • Luciano Leonesi, Il romanzo del teatro di massa, Bologna, Cappelli, 1989
  • Luciano Manini, Memorie e testimonianze dall'Unità d'Italia alla liberazione dal nazi-fascismo e oltre, raccolte nel vissuto del mondo "accademizzato" in "Contadino" dagli anni '40 del secolo scorso ai giorni nostri, Pieve di Cento, Bagnoli1920, 2016, pp. 25-36
  • Gianfranco Paganelli, La storia siamo anche noi... Quarantennale del Centro Santa Viola, Bologna, Casa di Quartiere, Centro sociale, ricreativo e culturale "Santa Viola" APS, 2020, pp. 153-154
  • Quando Dozza giocava centravanti. Lo sport e la rinascita di Bologna nel dopoguerra, a cura della Fondazione Duemila, Bologna, Camera Chiara, 2012, pp. 65-66, (foto) 68-69