"Il Soldato dell'Indipendenza" e la "Gazzetta del Popolo"
Verso la fine di luglio inaugura le pubblicazioni il “Soldato dell'Indipendenza”, giornale diretto da Giuseppe Bellentani, dottore filologo.
Destinato “ad essere meramente letterario e null'affatto politico”, il suo peso nell'orientare l'opinione pubblica sarà scarsissimo, così come il suo periodo di vita: ne usciranno infatti solo cinque numeri.
Ai primi di agosto Bellentani passò a dirigere la “Gazzetta del Popolo”, che continuerà ad uscire fino al novembre del 1860.
Nel primo articolo di fondo si afferma che “il titolo dà ragione del programma”: migliorare le condizioni del popolo, educarlo alla vita politica, combattere l’ignoranza.
Su posizioni decisamente anticlericali, il giornale sosterrà con insistenza l'impossibilità del potere temporale dei Papi e la necessità dell'annessione al Piemonte, in linea con il Governo.
Dopo la concessione formale della libertà di stampa, nel gennaio 1860, assumerà un tono più spregiudicato. Arriverà a sostenere il pensiero mazziniano, garanzia “di principi e spirito di sacrificio, pensiero e azione”.
L'inevitabile azione repressiva del Governo porterà la “Gazzetta” - ormai in altre mani - ad essere di nuovo un “docile strumento governativo di informazione politica” (Zanni Rosiello).
- Convegno di studi sul Risorgimento a Bologna e nell'Emilia, 27-29 febbraio 1960, Bologna, a cura del Comitato per le celebrazioni bolognesi del Centenario dell'Unità d'Italia, 1960-1961, parte 2., p. 1228
- Paola Neri, Il giornalismo bolognese nel periodo post-unitario, in: "L'Archiginnasio. Bullettino della biblioteca comunale di Bologna", 58(1963), pp. 250-396 (La Gazzetta del Popolo, pp. 256-258)
- Isabella Zanni Rosiello, Alcuni aspetti del giornalismo bolognese negli anni 1859-1860, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, pp. 350-352, 357