Il re inaugura la linea ferroviaria "Direttissima" e altri monumenti
Il re d'Italia inaugura la linea “Direttissima”, innovativa via di comunicazione ferroviaria tra Bologna e Firenze. Il primo treno (n. 38) ha percorso la tratta Prato-Bologna nella notte tra il 22 e il 23 aprile: partito alle 22,30, è transitato a Vernio a mezzanotte.
L'opera è durata trent'anni ed è costata 1 miliardo e 122 milioni, contro i 150 milioni previsti prima della grande guerra. Ha impegnato migliaia di lavoratori, provenienti da tutta l'Italia, in particolar modo dai paesi tosco-emiliani.
La costruzione della Grande galleria dell'Appennino, un tunnel di 18 km a soli 328 metri sul livello del mare, ha richiesto un notevole contributo di vite umane: 99 morti e tanti ammalati di silicosi.
Altro grande manufatto della linea è la galleria di Monte Adone, di sette chilometri e mezzo, il cui traforo ha ispirato perfino un brano musicale: La leggenda di Monte Adone, per pianoforte e voce.
Al centro del piazzale della stazione ferroviaria è posta una fontana monumentale, progettata da Giulio C. Arata e Gian Luigi Giordani, dedicata agli operai morti nel corso dei lavori.
E' costruita con il porfido sanguigno della Val Camonica e la diorite dell'Adamello e ha una portata di 40 litri al secondo. Ai lati della vasca centrale si innalzano due altorilievi: Assistenza al ferito di Ercole Drei (1886-1973) e Lavoro di scavo in galleria di Bruno Boari (1896-1964).
La fontana sarà distrutta quasi completamente dai bombardamenti della guerra mondiale. Rimarrà soltanto la base di marmo che, alla fine del '900, sarà sormontata dalla scultura La vita che continua di Adriano Piazzesi, una grande ruota a ricordo di una serie di attentati ferroviari.
La nuova linea "Direttissima" è celebrata da una esposizione nel padiglione appositamente costruito alla Montagnola.
Lo stesso 22 aprile Vittorio Emanuele III compie a Bologna un vero tour de force: inaugura la fontana di piazza Umberto I (ora piazza dei Martiri), gli affreschi di Adolfo De Carolis nel Salone del Podestà e i restauri di Porta Galliera, "sacra all'italica Indipendenza per la cacciata austriaca del 1848", ricevendo dal podestà Angelo Manaresi le chiavi della città.
Inaugura inoltre alcuni istituti universitari. Infine assiste al Teatro comunale alla presentazione dei bozzetti per il completamento della facciata di San Petronio e a un concerto sinfonico diretto dal maestro Marinuzzi.
- Michelangelo Abatantuono, Direttissima, ponti e gallerie che unirono l'Italia, in: "Nelle Valli Bolognesi", 21 (2014), pp. 14-15
- Domenico Alvisi, Storia minima di un balilla mancato, Bologna, Rabbi, stampa 2010, p. 230
- Atlante storico delle città italiane, diretto da Francesca Bocchi e da Enrico Guidoni, Emilia-Romagna, vol. 2., Bologna, tomo 4., Dall'età dei lumi agli anni Trenta, (secoli XVIII-XX), a cura di Giovanni Greco, Alberto Preti, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Grafis, 1998, p. 51
- Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della "dotta" lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019, pp. 233-234
- Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Patron, 1986, pp. 60-62 (foto)
- Bologna. Immagine urbana e flussi della città, Roma, IN ASA, 1992, pp. 112-115 (foto)
- Bologna Centrale. Città e ferrovia tra metà Ottocento e oggi, a cura di Riccardo Dirindin e Elena Pirazzoli, Bologna, Clueb, 2008, p. 95 sgg.
- Bologna in camicia nera. Le cerimonie, le adunate e le celebrazioni del ventennio sotto le due torri, Bologna, Pendragon, 2006, pp. 15-18 (foto)
- Bologna in cronaca. Notiziario cittadino del nostro secolo, 1900-1960, a cura di Tiziano Costa, Bologna, Costa Editore, 1994, p. 59
- Beatrice Borghi, Rolando Dondarini, Bologna. Storia, volti e patrimoni di una comunità millenaria, Argelato, Minerva, 2011, p. 171
- Giuseppe Brini, I ferrovieri sulle strade ferrate dell'Emilia-Romagna, Bologna, Dopolavoro Ferroviario di Bologna, 1979, vol. 2., pp. 345-350
- C'era Bologna. Porta per porta la città rivela i suoi antichi segreti, a cura di Tiziano Costa e Oriano Tassinari Clò, Roma, Newton periodici, 1991, vol. 3., pp. 878-882
- Claudia Collina, L'arte incastonata nell'architettura bolognese di Giulio Ulisse Arata, in: Giulio Ulisse Arata. Architetture in Emilia Romagna, Piacenza, Giovanni Marchesi, 2012, pp. 104, 106-108
- Tiziano Costa, Bologna '900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008, p. 108
- Tiziano Costa, Bologna mai vista. 200 foto segrete, Bologna, Costa, 2009, p. 121 (foto: la fontana dei Caduti della Direttissima)
- Tiziano Costa, La montagna bolognese, com'era, con la collaborazione di Luciano Righetti, Bologna, Costa, 2006, pp. 54-59
- Alessandra Ferretti Dragoni, Bruno Boari scultore, in: Liceo scientifico Augusto Righi. Novant'anni di storia, a cura di Luca Cincabilla per l'Associazione Ex Alunni del Righi, Bologna, Minerva, 2013, p. 88
- Giulio Ulisse Arata. Architetture in Emilia Romagna, Piacenza, Giovanni Marchesi, 2012, pp. 99, 124-125
- Andrea Giuntini, I giganti della montagna. Storia della ferrovia direttissima Bologna-Firenze (1845-1934), Firenze, L. S. Olschki, 1984
- Antonio Graziani, Bologna e la sua provincia. Fra gli anni '20 e gli anni '70 dall'archivio dell'Istituto Luce, Ortona, Menabò - s.l., Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna (ecc.), 2007, pp. 71-73 (foto)
- L' immagine ritrovata, a cura di Luana Cangioli, Annalisa Marchi, Firenze, Becocci, vol. 1., La Direttissima, 1984
- Iniziativa e memoria storica nel 50. della Resistenza e della lotta di liberazione. Partigiani ieri anziani oggi, a cura di Remigio Barbieri e Giancarlo Grazia, Bologna, Editrice della sicurezza sociale, 1996, p. 97
- Jean Pascal Marcacci, Razionalismo e Linea Gotica. Architetture del Duce degli anni Trenta del Novecento in Emilia e Romagna, Bologna, Persiani, 2022, pp. 65-67
- Enrico Menduni, L'autostrada del Sole, Bologna, Il Mulino, 1999, p. 54
- Piero Paci, 22 aprile 1934: l'inaugurazione della fontana dei caduti della Direttissima Bologna-Firenze, in: "La Torre della Magione", 3 (2007), pp. 4-8
- Maurizio Panconesi, La Direttissima degli Appennini: la linea Bologna-Prato e le sue ferrovie di servizio, Cortona, Calosci, 2002, pp. 137-138
- Picco e pala, la Direttissima. Testimonianze e documenti della Direttissima, raccolti dalla classe 2. B dell'Istituto tecnico commerciale di Castiglione dei Pepoli, anno scolastico 1983-1984, Monzuno, Savena Setta Sambro, 2001, pp. 9-10
- Elena Pirazzoli, In guerra contro gli elementi. Aspetti retorico-simbolici nella commemorazione dei caduti della direttissima Bologna - Firenze, in Architettura ferroviaria in Italia. Novecento, a cura di Ezio Godoli e Antonietta Iolanda Lima, Palermo, Flaccovio, 2004, pp. 347-360
- Renzo Pocaterra, La stazione di Bologna. Un viaggio lungo un secolo e mezzo, Bologna, Minerva, 2009, pp. 97-103
- Filippo Raffaelli, I segreti di Bologna, Bologna, Poligrafici, 1992, p. 115
- Luciano Righetti, La Grande Galleria della Direttissima. 80° Anniversario della sua inaugurazione (22 aprile 1934 - 22 aprile 2014), Castiglione dei Pepoli, Luciano Righetti, 2014, pp. 346-351
- Dionigi Ruggeri, Anna Maria Galliani, Reali presenze nel territorio bolognese, 1860-1938, Bologna, Costa, 2008, pp. 98-99
- Terziglio Santi, Un monumento da ricostruire, in: "Savena Setta Sambro", 12 (1997), pp. 37-38
- Attilio Scicli, L'attività estrattiva e le risorse minerarie della regione Emilia-Romagna, Modena, Poligrafico Artioli, 1972, pp. 261-265 (foto della fontana della Direttissima e elenco degli operai caduti)
- David Sicari, Il mercato più antico d'Italia. Architetture e commercio a Bologna, Bologna, Editrice Compositori, 2004, p. 79 (manifesto)
- Oriano Tassinari Clò, La "damnatio memoriae" sulle epigrafi di regime, in "Strenna storica bolognese", (1992), p. 384
- Uomini monti ferrovie, Bologna, a cura del Consiglio direttivo del D.L.F. Bologna, 1984
- Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, pp. 47-48