Il re inaugura il Lapidario dei caduti in guerra in Santo Stefano

@ Via Santo Stefano, 24, 40125 Bologna BO
12 giugno 1925, 00:00

Nel chiostro della basilica di Santo Stefano - dove ha sede l'Associazione fra le madri e vedove dei caduti - il re, in visita a Bologna, inaugura il Lapidario (o Lapidarium) dei bolognesi scomparsi in guerra, sistemato a cura dell'arch. Edoardo Collamarini.

Nelle 64 lapidi in terracotta, murate sotto l'ampio porticato, sono incisi 2.536 nomi, quelli di tanti giovani morti senza conforto "nel duro letto di un ospedale o nel chiuso vallo della trincea", durante la Prima Guerra Mondiale (1915-1918). In seguito verranno aggiunti altri 2.059 caduti nella Seconda Guerra Mondiale (1940-1945).

Nel 1932 sarà ricavato un nuovo accesso - Portale della Vittoria - che collegherà direttamente piazza Santo Stefano al chiostro del Lapidario. Nel realizzare il giardinetto di accesso, saranno abbattute le antiche case a ridosso della chiesa.

Lo stesso giorno dell'inaugurazione del sacrario di Santo Stefano, Vittorio Emanuele III assiste, sul campo della Virtus al Ravone, a un saggio ginnastico offerto da oltre mille alunni delle scuole di Bologna.

Il campo ornato di festoni e bandiere ha un aspetto imponente, che il Re non manca di sottolineare, complimentandosi con il presidente virtussino Buriani.

Approfondimenti
  • Laura Acquaderni Zavagli, Relazione Comitato Cittadino per il Lapidario dei Caduti Bolognesi, Bologna, Luigi Parma, 1932
  • G. Belvederi, Il lapidario dei caduti nel chiostro romanico della basilica di Santo Stefano in Bologna, Bologna, s.e., 1924
  • Arnaldo Calori, L'ora K. Raccolta di storie brevi dal fronte del Carso, riedizione a cura di Giacomo Bollini, Bologna, Comitato memorie di pietra della Grande Guerra, 2016, pp. 190-191
  • La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, Bologna, Museo civico del Risorgimento, 23 maggio - 5 luglio 2009, a cura di Roberto Martorelli, Bologna, Tipografia moderna, 2009, p. 232
  • Carlo Colitta, Bologna rovistata, Bologna, Tecnoprint, 1993, pp. 67-68
  • Carlo De Angelis, Tra fantasia e utopia: i progetti interrotti per Bologna, in: Le Bologne possibili, Bologna, Centro stampa Regione Emilia-Romagna, 2016, pp. 47-48
  • 12 giugno 1925. Inaugurazione del lapidario dei caduti nel chiostro romanico della basilica di Santo Stefano in Bologna alla presenza di S.M. Vittorio Emanuele 3., Bologna, Tip. P. Neri, 1925
  • Mario Fanti, S. Stefano di Bologna, in: Monasteri benedettini in Emilia Romagna, a cura di Giovanni Spinelli, Milano, Silvana, 1980, p. 155
  • Gente comune impigliata nella storia. I bolognesi nella grande guerra, Bologna, a cura dell'Istituto Comprensivo 1, 2013, p. 47
  • Il lapidario dei caduti bolognesi nel chiostro romanico della Basilica di S. Stefano in Bologna, a cura di Giuseppe Fanti, in "Il Comune di Bologna", n. 11-12, 1926
  • Il Lapidarium in S. Stefano, in: "L'Archiginnasio", 16 (1921), p. 100
  • Il mito della V nera, a cura di Achille Baratti, Renato Lemmi Gigli, Bologna, Poligrafici L. Parma, 1972, p. 248 (foto)
  • Paola Monari, Il sagrato delle "Sette chiese" e il Monumento ai Caduti, in: "Il carrobbio", 13 (1987), pp. 267-274 
  • Dionigi Ruggeri, Anna Maria Galliani, Reali presenze nel territorio bolognese, 1860-1938, Bologna, Costa, 2008, pp. 43-47
  • Fiorenza Tarozzi, Nuova amministrazione, nuova classe dirigente, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 194
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 21