Il Progetto Giovani e i centri ricreativi

dal 1 gen al 31 dic 1979

L'assessore all'Istruzione Aureliana Alberici inaugura il Progetto Giovani. Viene firmata una convenzione con il Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università, coinvolgendo professori quali Franco Frabboni, Vittorio Capecchi, Luigi Guerra.

E' avviata una fase di riqualificazione dei centri ricreativi del Comune, distribuiti nei quartieri, con corsi di aggiornamento per il personale impiegato.

Il momento culminante del Progetto giovani è il 1985 - la responsabilità è nel frattempo passata a Walter Vitali, futuro sindaco - quando, nell'anno internazionale della gioventù indetto dall'UNESCO, si tiene a Bologna un convegno sul tema delle politiche giovanili in Italia e in Europa.

In quest'anno i centri giovanili diventano 23 (erano 12 nel 1979), almeno uno per ognuno dei diciotto quartieri cittadini. Alcuni di essi sono a gestione diretta, con operatori comunali, altri sono assegnati in gestione a cooperative e associazioni.

Accanto all'attività dei centri, il Progetto Giovani promuove o sostiene negli anni numerose iniziative, quali le rassegne musicali delle Caserme Rosse e di Scandellara, le Botteghe di Transizione, strutture per l' incubazione di nuove imprese, interventi per il recupero della devianza e delle tossicodipendenze.

Sostiene inoltre il movimento dell'autocostruzione, favorendo con apposite convenzioni quei gruppi di giovani che si offrono di recuperare stabili fatiscenti di proprietà comunale, come ad esempio la cooperativa Chi non occupa preoccupa, vicina a Democrazia Proletaria.

Approfondimenti
  • Walter Vitali, Le politiche giovanili del Comune di Bologna, in: 051. 2012-1970. Bologna: identità e memoria, a cura di Giuliana Santarelli, Bologna, Bononia University Press, 2012, pp. 153-159