Il progetto di Coriolano Monti per via Indipendenza

30 dicembre 1861, 00:02

L'architetto Coriolano Monti (1815-1880), responsabile dell'Ufficio Tecnico comunale, presenta alla Giunta un rapporto sullo stato delle varie strade che conducono alla stazione e un piano per una nuova via diretta all'interno della città, redatto assieme all'ing. Zannoni e ai prof. Masini e Arienti.

Esso ricalca il disegno proposto alcuni anni prima dal Franceschini. Monti si propone di realizzare “la linea diritta tra Cantone dei Fiori e le mura, rasentando la scarpata occidentale della Montagnola”. Accenna anche a “un nuovo adito”, simile a quello del Pincio di Roma.

La costruzione della “via Massima” (poi via Indipendenza) sarà approvata dal Consiglio comunale il 1° aprile 1862 e iniziata subito dopo con l'allargamento del Canton dè Fiori, che porterà alla scomparsa dello slargo davanti alla cattedrale di San Pietro.

La versione definitiva del progetto urbanistico sarà però approvata solo nel 1883. Nell'aprile 1885 sarà demolito l'Ospizio di San Giuseppe e l'isolato circostante. La zona antistante l'ingresso alla cavea dell'Arena del Sole formerà una parte della strada nuova e in corrispondenza sarà creato uno slargo.

I lavori di via Indipendenza proseguiranno fino al 1888. Il risultato di tanti interventi successivi e non coordinati sarà quello di un "presuntuoso kitsch architettonico" .

Approfondimenti
  • Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Cappelli, 1980, pp. 100-101
  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Patron, 1986, p. 48
  • Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, pp. 59-60
  • La fiera e la città. Polo espositivo e progetto del territorio, Faenza, C.E.L.I, 1991, p. 38
  • Elena Gottarelli, Urbanistica e architettura a Bologna agli esordi dell'unità d'Italia, Bologna, Cappelli, 1978, p. 102 sgg.
  • Giuliano Gresleri, La tela di Penelope. Bologna 1850-1950, in:Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 34-35
  • Erica Landucci, Passeggiata nel Liberty Bolognese, Bologna, Paolo Emilio Persiani, 2020, p. 76
  • Paola Monari, La città che sale. Dalla stazione ai giardini Margherita. Viaggio nella Bologna del Rubbiani (1848-1913), Bologna, Litosab, stampa 1994, p. 23
  • Pier Paola Penzo, Identità municipale, sentimento nazionale e trasformazioni urbane. Bologna, Ferrara e Ravenna 1859-1911, in E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 152
  • Marangela Pesci, Chiara Sirk, Ascoltando Bologna. Musica e luoghi della musica nel quartiere Porto, Bologna, Comune di Bologna, Quartiere Porto, Commissione cultura, 1992, p. 75
  • La Piazzola. 1390-1990. Il mercato, la città, a cura di Simonetta Raimondi, Bologna, Grafis, 1990, pp. 61-62
  • Marco Poli, Cose d'altri tempi 3. Frammenti di storia bolognese, Bologna, Minerva, 2013, pp. 47-48
  • Giovanni Ricci, Bologna. Storia di un'immagine, fotografie di Paolo Monti, introduzione di Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, stampa 1976, p. 227
  • Rinnovare Bologna. Tra '800 e '900, a cura di Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2019, pp. 32-33
  • Vittoria Toschi, Il nodo ferroviario e la stazione di Bologna, in: Caleidoscopio. Club degli urbanisti ragionevoli, Conversazioni di urbanistica e architettura, Bologna, Pendragon, 1994, p. 12 (Rapporto Monti data cit.: 1862)
  • Università degli studi di Bologna, Rassegna storica dell'insediamento. Catalogo ragionato delle realizzazioni edilizie universitarie in rapporto all'assetto urbano, Bologna, Università degli studi di Bologna, 1974, pp. 37-39
  • Via Indipendenza. Sviluppo urbano e trasformazioni edilizie dall'Unità d'Italia alla Seconda guerra mondiale, a cura di Maria Beatrice Bettazzi, Elda Brini, Paola Furlan, Matteo Sintini, Bologna, Paolo Emilio Persiani, 2017, p. 21 sgg.
  • Sandro Zabbini, Nadia Cesari, Da Napoleone al 1945, in: Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 1: Da Bologna a Modena, p. 73