Il pericolo degli "insorgenti"

27 marzo 1809, 00:02

Il prefetto del Dipartimento del Reno Mosca riceve all'inizio del 1809 numerosi e inquietanti rapporti, che parlano di vari gruppi armati di disertori dell'esercito austriaco e italiano, ben addestrati e equipaggiati, che si aggirano nelle campagne e ottengono l'appoggio della popolazione, alla quale si presentano come difensori dei poveri contro le richieste esose del governo straniero.

Il fenomeno degli “insorgenti”, vera e propria guerra civile (Berselli), nasce dal rifiuto della coscrizione militare, introdotta per la prima volta dai Francesi, e dalle tasse che colpiscono a vario titolo le campagne.

E' considerato particolarmente vessatorio il cosiddetto “dazio macina”, imposto dal 27 marzo anche nei comuni "non murati". Esso obbliga chi va al mulino a esibire la bolletta della tassa pagata di ciò che si vuole macinare.

Molti dei briganti diventano presto comuni delinquenti, “spavento di tutta la provincia”. Taglieggiano gli abitanti della campagna, i parroci, i fattori, facendosi consegnare cibo, denaro, biancheria, compiendo atti di violenza sulle donne, costringendo i sindaci e i rappresentanti del governo a fuggire a Bologna.

Richiedono anche alle grandi città, come Bologna e Ferrara, notevoli riscatti. Queste, dal momento che le truppe regolari sono impegnate in zona di operazioni, sono sguarnite di forze armate adeguate ad affrontare la loro minaccia.

I proprietari e i conduttori non si azzardano più a uscire da Bologna per curare le proprie tenute in campagna e i cittadini non fanno più il tradizionale passeggio attorno alle mura.

Gli ospiti da altri paesi - ad esempio il grande scultore Antonio Canova, atteso per una visita a Bologna - una volta saputo della presenza dei briganti, rinunciano al viaggio.

I nomi di Prospero Baschieri, Domenico Serri, Giacomo Lambertini, Giuseppe Pancaldi riempiono le cronache dei giornali di fatti sanguinosi e avvenimenti allarmanti. Rozzi contadini senza paura e senza scrupoli divengono figure temute e assieme leggendarie.

Approfondimenti
  • Aldo Berselli, Bologna dalla Restaurazione al 1831, in: Leopardi e Bologna, atti del Convegno di studi (...), a cura di Marco A. Bazzocchi, Firenze, L. S. Olschki, 1999, p. 7
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 23
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 4., pp. 216-218
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 266-267, 271
  • Alessandro Cervellati, Bologna aneddotica, Bologna, Tamari, 1970, p. 109
  • Alessandro Cervellati, Bologna nera, Bologna, Tamari, 1964, p. 38
  • Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, 1898-1944, introduzione di Giuseppe Dossetti, 5. ed., Bologna, Il mulino, 1994, p. 27, nota 4
  • I.S.E.A., Istituto per lo sviluppo economico dell'Appennino centro settentrionale, Itinerari turistico ambientali lungo la vallata del Santerno. Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Fontanelice, s.l., CSSAS, Centro sperimentale per lo studio e l'analisi del suolo, 2007, p. 82
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 29, nota 78
  • Giovanni Natali, L’insorgenza del 1809 nel Dipartimento del Reno, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Fuori Serie, 2 (1936-37), pp. 43-109
  • Jan Pachonski, Il generale Grabinski capo supremo dell'insurrezione bolognese del 1831, in: “Il carrobbio”, 4 (1978), p. 339
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 189
  • Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 51-52
  • Manuela Zucchi, Problemi sociali e cultura a Bologna sotto il regime napoleonico, in: “Il carrobbio”, 6 (1980), pp. 393-394