Il "Parnasso Democratico"

dal 1 gen al 31 dic 1801

Giuseppe Bernasconi è il curatore ufficiale del Parnasso Democratico, uscito a Bologna presso gli stampatori Tommaso e Glauco Masi in due volumi di piccolo formato “da portare in tasca, andando in piazza o in battaglia”.

E' una antologia di liriche di argomento rivoluzionario, molte delle quali inneggianti - con spirito già risorgimentale - alla libertà italiana. Vi si parla di alberi della libertà, ma anche di luoghi di cultura e di studio, quali seminari, ginnasi, università.

Vi sono poesie di Vincenzo Monti, Giovanni Pindemonte, del giovane Ugo Foscolo, di numerosi altri poeti conosciuti, ma anche di scrittori occasionali, rimasti anonimi.

Nella prefazione Bernasconi attacca duramente la poesia arcadica, destinata ad “usi vilissimi”, come pratiche di superstizione religiosa o elogi per uomini “nobilmente stolidi, o potentemente scellerati”. La poesia è invece “arte nobile, destinata fino dalla sua nascita a cantare le grandi imprese”.

Pur essendo un prodotto dell'Accademia Letteraria Milanese, la raccolta è anche una testimonianza del livello avanzato e progredito dell'editoria petroniana, democratica e giacobina.

Approfondimenti
  • Andrea Campana, Prosa e poesia dal triennio giacobino al governo provvisorio, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 133-135
  • Il Parnasso Democratico, ossia Raccolta di poesie repubblicane de' più celebri autori viventi, a cura di Giuseppe Bernasconi, Bologna, Fratelli Masi, 1800-1801, 2 v.
  • Amedeo Quondam, Risorgimento a memoria. Le poesie degli italiani, Roma, Donzelli, 2011, pp. 66-68