A Imola manifestazione patriottica dopo la censura del "Nabucco"
Il 23 luglio al Teatro Comunale di Imola va in scena il Nabucco di Giuseppe Verdi. Il Revisore politico ha eliminato dal libretto la frase “morte allo straniero”, in ossequio all'Austria.
L'ingiunzione non viene accolta dai coristi, che cantano ugualmente la frase censurata, provocando tra il pubblico una clamorosa manifestazione patriottica. Essa si ripeterà le sere successive, con lanci in platea e sul palco di fiori manifestini, nonostante gli ammonimenti del Delegato apostolico.
Il 7 agosto la rappresentazione del Nabucco sarà vietata. Seguiranno gli arresti e la condanna degli organizzatori delle “patriottiche dimostrazioni”. Tra essi Paolo Galeati , Alessandro Faella , Francesco Gardenghi e Francesco Masi, appartenenti alla Società Nazionale.
Il tipografo Galeati (1830-1903), che ha stampato i manifestini, sconterà otto mesi nel carcere di Civita Castellana e due mesi di confino nel convento di Sant'Angelino presso Vetralla (VT). Tornerà a Imola nel giugno del 1859, pochi giorni dopo la fine del governo papalino.
- Lidia Bortolotti, "Amor di patria impavido / mieta i sanguigni allori". Feste teatri e celebrazioni nelle Romagne, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 248-249
- Cita Mazzini, Imola d'una volta, a cura di Carla Cacciari, Giuliana Zanelli, Imola, La mandragora, 2003, vol. 2., p. 316