Il Museo Civico nel Palazzo della Morte

2 ottobre 1871, 00:14

In occasione del V Congresso internazionale di Antropologia e Archeologia Preistoriche, il sindaco Camillo Casarini inaugura solennemente il nuovo Museo Civico, ricavato in cinque sale del Palazzo della Morte (ex Ospedale della Morte o Palazzo Galvani), direttamente collegate all'Archiginnasio. Nell’Aula XI di quest’ultimo viene posta la seguente iscrizione:

Il Municipio di Bologna decretò
restasse a perpetua memoria
che in questa aula
addi II ottobre MDCCCLXXI
il sindaco Camillo Casarini
assieme ai primari magistrati
accoglieva e salutava benvenuti
i membri del V congresso
d'archeologia e antropologia preistoriche
Qui tratti d'ogni paese dalla fama
di questa sede d'antiche dottrine
e dall'amore delle scienze nuove
inaugurando alla stessa ora il vicino Civico Museo
auspici e plaudenti gli ospiti illustri
II ottobre MDCCCLXXI

Allestito dal prof. Ariodante Fabretti, direttore del museo egizio di Torino ed eroe del Risorgimento, l'istituto comunale ospita la parte antica della collezione Palagi e alcune tombe etrusche scavate da Antonio Zannoni alla Certosa.

La sistemazione museale e l'opera di Zannoni suscitano generale ammirazione e meraviglia tra gli studiosi. Il catalogo è affidato al giovane Edoardo Brizio (1846-1907), allievo di Fabretti.

Nel 1873 Luigi Frati e Francesco Rocchi prepareranno una nuova disposizione del museo, prevedendo la demolizione dei muri dell'oratorio al piano terra. Nel 1878 una convenzione sancirà il passaggio al Comune delle raccolte artistiche universitarie.

In previsione di un nuovo grande museo, il palazzo Galvani sarà allargato dallo stesso ing. Zannoni con due bracci su via Foscherari e via Marchesana.

Approfondimenti
  • Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 165
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, p. 72
  • Paola Foschi, Arte e storia nel Quadrilatero, in: Piazze e mercati nel centro antico di Bologna. Storia e urbanistica dall'età romana al Medioevo, dal Rinascimento ai giorni nostri, a cura di Roberto Scannavini, Bologna, Grafis, 1993, p. 209
  • Le meraviglie di Bologna, vol. 6.: La Certosa, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1993, p. 23
  • Cristiana Morigi Govi, Il Museo Civico del 1871, in Dalla Stanza delle antichità al Museo civico. Storia della formazione del Museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Giuseppe Sassatelli, Casalecchio di Reno, Grafis, 1984, pp. 259-267
  • Cristiana Morigi Govi, Per la storia del Museo Civico Archeologico di Bologna, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Nuova Serie, 33 (1982), pp. 207-228
  • Il museo civico archeologico di Bologna, a cura di Cristiana Morigi Govi, Daniele Vitali, Imola, University press Bologna, 1982, p. 13
  • Pier Paola Penzo, Identità municipale, sentimento nazionale e trasformazioni urbane. Bologna, Ferrara e Ravenna 1859-1911, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 152-153
  • Gian Marco Vidor, Biografia di un cimitero italiano. La Certosa di Bologna, Bologna, Il mulino, 2012, p. 183