Il Fascio della Democrazia
Durante i lavori del Congresso dei radicali, che si tiene a Bologna l'8 agosto e a cui partecipano numerosi esponenti repubblicani e socialisti, nasce un nuovo raggruppamento politico: il Fascio della Democrazia.
Suo obiettivo primario è l'opposizione alla politica di trasformismo della sinistra storica. Il comitato centrale è formato dai deputati Giovanni Bovio (1837-1903), Felice Cavallotti (1842-1898) e Andrea Costa (1851-1910).
L'esperienza avrà vita breve. Il movimento sarà presto abbandonato da alcuni tra i suoi maggiori dirigenti, quali Aurelio Saffi (1819-1890) e lo stesso Costa.
Il primo sostiene un'opposizione democratica, che contempli l'autonomia dei vari gruppi e programmi; il secondo è invece fautore del primato socialista e della fusione dei singoli "partiti".
- Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 129-130
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 5: 1871-1900, p. 1065
- La democrazia radicale nell'ottocento europeo. Forme della politica, modelli culturali, riforme sociali, a cura di Maurizio Ridolfi, Milano, Feltrinelli, 2005, p. 208
- Alessandro Galante Garrone, I radicali in Italia, Milano, Garzanti, 1973, p. 215
- Francesco Leoni, Storia dei partiti politici italiani, Napoli, A. Guida, 2001, p. 207
- Alberto Preti, Democrazia e sviluppo industriale in Emilia-Romagna. Contributo alla storia della realtà regionale fra Ottocento e Novecento, Imola, University press Bologna, 1984, pp. 101-102