Grave dissidio tra Andrea Costa e Errico Malatesta

dal 1 gen al 31 dic 1884

In un duro contraddittorio, durante una riunione a Ravenna, il leader anarchico Errico Malatesta (1853-1932), fedele al programma rivoluzionario di Michail Bakunin (1814-1876), rimprovera a Andrea Costa (1851-1910) la sua elezione in Parlamento - a seguito della svolta legalitaria - e la sua partecipazione al direttorio del Fascio della Democrazia, da lui definito una “organizzazione borghese e controrivoluzionaria”.

La scissione tra anarchici e socialisti si acuirà sempre più nei mesi seguenti. Nell'estate 1884 la contestazione a Costa dilagherà tra gli anarchici imolesi, mentre gli internazionalisti fuoriusciti come Ariodante Facchini, già componente della “banda del Matese“, lo accuseranno di opportunismo.

In questo periodo Malatesta è spesso a Bologna in segreto, con il compito di riannodare le fila dei rivoluzionari. I numerosi tentativi di conciliazione, promossi dai socialisti bolognesi riuniti nel Partito Operaio, saranno destinati al fallimento per la sua posizione intransigente.

Approfondimenti
  • Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 138-139