Il discorso sulla povertà di don Luigi Morandi

15 febbraio 1798, 00:01

Il cittadino don Luigi Morandi, parroco della chiesa dei SS. Fabiano e Sebastiano, pronuncia il 15 febbraio al Circolo Costituzionale un discorso Sopra la povertà e sopra la maniera di ripararla, sostenendo che i mali di una società democratica sono sia l'eccessiva ricchezza che la povertà.

Il governo deve aiutare i poveri, generalizzando la carità, curandone la sussistenza e anche la morale, attraverso un buon catechismo che illustri i doveri dell'uomo e del cittadino.

Raccomanda inoltre la creazione di istituti come l'Albergo dei Poveri, destinato a raccogliere anche i vagabondi, i Monti di Pietà, l'Opera dei Vergognosi, ma anche l'incremento delle industrie.

Dopo la caduta di Napoleone don Luigi si batterà per l'abolizione del divorzio e delle norme sulle unioni civili, dando alle stampe l'opuscolo Della censura del Codice Napoleone quanto al matrimonio (1818).

Approfondimenti
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 13
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 99-100