Il corpo degli spazzini comunali
E' costituito il Corpo degli spazzini comunali. Si tratta del primo tentativo da parte dell'Amministrazione bolognese di gestire in proprio un servizio di nettezza urbana e smaltimento dei rifiuti.
Nonostante il nuovo servizio, per qualche tempo, risulti "migliore di quello precedente", con "un indubbio vantaggio" per la città, il Corpo comunale sarà sciolto nel 1908 a causa dei troppi scioperi.
La pulizia delle strade sarà nuovamente affidata, con una procedura giudicata da molti scorretta, a una impresa privata. La ditta Giacomo Zamboni si rivelerà tanto inefficiente quanto vessatoria verso i suoi dipendenti, costringendoli ad abitare in case malsane di sua proprietà alla Lunetta Gamberini, con affitti prelevati direttamente dagli stipendi.
Dopo un provvisorio affidamento alla Cooperativa Birocciai, il servizio di nettezza urbana avrà nuovamente una gestione pubblica con l'amministrazione socialista di Zanardi, tra il 1914 e il 1923. Nel Ventennio sarà di nuovo appaltato a un privato.
- Filippo D'Ajutolo, Album fotografico di un bolognese, Bologna, Pendragon, 2002, pp. 71-78 (foto)
- Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, pp. 436-437
- Paola Furlan, Il servizio di nettezza pubblica a Bologna tra pubblico e privato (1890-1923), in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, pp. 346-354
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Gaetano Miti, Bologna il comune bottegaio: dai negozi di Zanardi all'Ente dei Consumi, Bologna, Patron, 2015, p. 17
- Nazario Sauro Onofri, Il dibattito sui servizi pubblici al consiglio comunale di Bologna negli ultimi decenni del secolo scorso, in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, p. 520
- Marco Poli, Bologna com'era, Argelato, Minerva, 2020, p. 125