Il Comune rinuncia a gestire gli acquedotti
dal 1 al 30 giugno 1926
Dopo aver completato il riscatto dell’acquedotto del Setta, avviato dal sindaco Zanardi, la giunta fascista di Umberto Puppini lo concede in gestione alla società privata SNGA (Società Gazometri e Acquedotti), assieme all’acquedotto di Borgo Panigale, affidato dal 1913 all’Azienda del Gas.
Si rinuncia all'idea, coltivata dalle precedenti amministrazioni comunali, della creazione di un’unica azienda energetica municipalizzata.
Approfondimenti
- Acquedotto 2000. Bologna, l'acqua del Duemila ha duemila anni, Casalecchio di Reno, Grafis, 1985, pp. 178-180, 188
- Federico Bartolini, Dalla luce al calore all'energia. Per una storia della Officina del gas di Bologna attraverso i dibattiti in Consiglio comunale, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1989, p. 174 sgg.
- Massimo Marcolin, Pubblici servizi, private virtù? Riflessioni sulla municipalizzazione dei servizi gas e acqua a Bologna, in: La municipalizzazione nell'area padana. Storia ed esperienze a confronto, a cura di A. Berselli, F. Della Peruta, A. Varni, Milano, F. Angeli, 1988, p. 420
- Vera Zamagni, L'economia, in Renato Zangheri, Bologna, Roma, ecc., Laterza, 1986, p. 268