Il collettivo Jacquerie
Nel novembre 1976 si costituisce il collettivo Jacquerie, raccogliendo soprattutto ex militanti di Lotta Continua e giovani di Autonomia Operaia.
Il nome è ripreso da un articolo del “Corriere della Sera”, pubblicato dopo le contestazioni alla Scala di Milano: “Jacquerie è l'assalto degli straccioni alla città del lusso”.
Nelle settimane successive il gruppo si rende protagonista di azioni di rottura, come le "autoriduzioni". Uno degli slogan è "Basta con la miseria, vogliamo appropriarci della ricchezza".
Alcune decine di giovani entrano nei cinema senza pagare e durante l'intervallo spiegano al megafono il significato politico della loro azione.
Dopo l'aumento dei prezzi da parte dell'Opera universitaria, sono organizzate autoriduzioni e autogestioni nelle mense. In seguito la lotta si estende ai ristoranti e ai negozi alimentari. E' occupato anche un asilo nido, con la richiesta di riduzione delle tariffe.
- Diego Benecchi, I non garantiti. Il movimento del ‘77 nelle università, Roma, Savelli, 1977
- Serafino D'Onofrio, Valerio Monteventi, Berretta rossa. Storie di Bologna attraverso i centri sociali, Bologna, Pendragon, 2011, pp. 38-39
- Vittorio De Matteis, Angelo Turchini, Machina. Osservazioni sul rapporto tra movimento, istituzioni, potere a Bologna, Bari, Dedalo libri, 1979, pp. 89-92
- Franca Menneas, Omicidio Francesco Lorusso. Una storia di giustizia negata, Bologna, Pendragon, 2015, pp. 38-40
- Luca Pastore, La vetrina infranta. La violenza politica a Bologna negli anni del terrorismo rosso, 1974-1979, Bologna, Pendragon, 2013, p. 102, 369
- Enrico Scuro, Malgrado voi. Immagini di due anni di battaglie del movimento di Bologna, testi di Diego Benecchi e Franco Berardi, Bifo, Bologna, BFT, 1979
- Enrico Scuro, I ragazzi del '77. Una storia condivisa su Facebook, con la collaborazione di Marzia Bisognin e Paolo Ricci, Bologna, Baskerville - Sonic Press, 2011, p. 174 sgg.