Il Catasto napoleonico

12 settembre 1814, 00:03

In seguito al decreto del 12 gennaio 1807 sulla formazione del “catasto generale del Regno”, inteso come strumento legale per un'equa tassazione dei cittadini, anche a Bologna è promosso il primo rilievo particellare della città, utilizzando il nuovo sistema metrico decimale.

La mappatura in scala 1:1.000 è avviata il 1° luglio 1812 e termina, dopo varie soste, il 12 settembre 1814. Il lavoro, condotto con ritmi massacranti dai geometri incaricati, si concentra in primavera-estate, sfruttando il più possibile le ore di luce naturale.

Il risultato è “il più preciso e completo atlante immobiliare che la città avesse mai avuto” (Ceccarelli). Per oltre un secolo la Mappa del Catasto napoleonico costiuirà un importante strumento di gestione urbanistica e fiscale.

Un primo catasto urbano descrittivo, non corredato da mappe, fu istituito dal senato provvisorio bolognese con bando del 19 dicembre 1796.

I proprietari di immobili dovevano denunciare l'importo annuo degli affitti degli stabili di proprietà. L'ottava parte di esso doveva essere versata all'erario.

Approfondimenti
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 53-55 (ill. a p. 54: Mappa del catasto napoleonico della città di Bologna)