Il Caffè del Pavaglione
Dopo un lungo periodo di chiusura riprende l'attività in piazza della Pace - in seguito piazza Galvani - il Caffè del Pavaglione, fondato nel Settecento.
A metà del secolo il locale offriva "uno spettacolo indecoroso, sia per la riprovevole sporcizia dell'ambiente, che per il contegno villano dei frequentatori".
Ora è gestito "con decorosa proprietà" dai coniugi Filippo e Sofia Bergonzoni e diventa luogo di incontro di cittadini di ogni estrazione sociale.
I contadini e i commercianti del mercato dei bozzoli lo frequentano durante il giorno. Alla sera lo animano "i soci del Club Felsineo e gli habitués dei veglioni e delle feste carnevalesche" (Trebbi), i frequentatori del ballo popolare e dei concerti bandistici.
Il Caffè avrà tra i suoi avventori i personaggi illustri della città, da Gioacchino Napoleone Pepoli a Marco Minghetti, dal chirurgo Francesco Rizzoli al sindaco Tacconi.
Ma è soprattutto a Giosue Carducci, assiduo con il suo cenacolo di "chiari e vivaci ingegni, quasi tutti giovani" presso la vicina libreria Zanichelli, che il Pavaglione sarà "debitore della massima gloria" e della fama di "caffè delle persone serie".
Al Pavaglione il poeta sarà solito leggere con attenzione il giornale milanese "Il Secolo", col quale a lungo polemizzerà, poi farà una partita a "briscolone" o prenderà parte alle vivaci discussioni del Caffè, intervenendo "con parole di chiarimento o di approvazione, o con motti arguti".
- Gabriele Bonazzi, Bologna nella storia, Bologna, Pendragon, 2011, vol. II, Dall'Unità d'Italia agli anni Duemila, pp. 22-23
- I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, p. 67, 70
- Oreste Trebbi, Il Caffè del Pavaglione, in: I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, cit., pp. 143-155
- Gabriele Trebbi, I ricordi del Caffè del Pavaglione, in: Nella vecchia Bologna. Cronache e ricordi, rist., Sala Bolognese, A.Forni, 1983, pp. 187-207