Il Caffè del Corso
@ Antico Caffè del CorsoIl Caffè del Corso era, all'inizio dell'800, una piccola bettola frequentata dagli spettatori del vicino teatro. Anche Giacomo Leopardi, durante il suo soggiorno bolognese, vi consumava quasi ogni giorno una colazione di cioccolata e biscotti.
Nel 1855 il locale viene ampliato e abbellito dal conduttore Francesco Malavolta e diventa un Caffè di prim'ordine, “pomposo e aristocratico” (Giacomelli), “luogo di geniale ritrovo per la migliore società di Bologna”.
Nella grande Sala Rossa, contornata di specchi, stazionano i nottambuli bolognesi, ai quali si aggregano, dopo lo spettacolo serale, gli artisti drammatici che recitano al teatro del Corso o al Brunetti.
Anche nel pieno della notte non mancano mai i buoni piatti della cucina bolognese, indispensabili per ogni locale che si rispetti.
Un assiduo del Caffè è il conte Giuseppe Massei, "buono, affabile, distinto nei modi", così popolare che tutti lo chiamano "il conte Peppino". Amante del tiro al piccione e delle corse dei cavalli, non si rifiuta mai "a qualunque matta impresa".
Suo figlio, il conte Francesco, "sensata e cara persona", sarà presidente della Cooperativa Risanamento e animatore del Comitato per Bologna Storico Artistica.
Nel 1888, all'epoca dell'Esposizione Emiliana, il Caffè del Corso sarà di nuovo restaurato a spese del proprietario Augusto Zaniboni, con la collaborazione dei fratelli Alberto e Angiolo Bertolotti, decoratori famosi per l'allestimento a carnevale di bei carri mascherati.
La chiusura del locale avverrà nel 1925 "nella più completa indifferenza".
- I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 102-105, 109, 117-120
- F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, pp. 143-144
- Renzo Giacomelli, Vecchia Bologna. Ricordi di mezzo secolo, Rocca San Casciano, Cappelli, 1962, p. 170
- Guido Giannuzzi, Il caffè. Sociabilità e relazioni, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 380