Il Caffè del Corso

@ Antico Caffè del Corso
dal 1 gen al 31 dic 1855

Il Caffè del Corso è nato all'inizio dell'800 come piccola bettola frequentata dagli spettatori del vicino teatro.

Anche Giacomo Leopardi, durante il suo soggiorno bolognese, vi consumava quasi ogni giorno una colazione di cioccolata e biscotti.

Il locale viene ampliato e abbellito nel 1855 dal conduttore Francesco Malavolta e diventa un Caffè di prim'ordine, “luogo di geniale ritrovo per la migliore società di Bologna”.

Nella sala rossa stazionano i nottambuli bolognesi, ai quali si aggregano, dopo lo spettacolo serale, gli artisti drammatici che recitano al teatro del Corso o al Brunetti.

Un assiduo del Caffè è il conte Giuseppe Massei, "buono, affabile, distinto nei modi", così popolare che tutti lo chiamano "il conte Peppino". Amante del tiro al piccione e delle corse dei cavalli, non si rifiuta mai "a qualunque matta impresa".

Suo figlio, il conte Francesco, "sensata e cara persona", sarà presidente della Cooperativa Risanamento e animatore del Comitato per Bologna Storico Artistica.

Nel 1888, all'epoca dell'Esposizione Emiliana, il Caffè del Corso sarà di nuovo restaurato a spese del proprietario Augusto Zaniboni, con la collaborazione dei fratelli Alberto e Angiolo Bertolotti, decoratori famosi per l'allestimento a carnevale di bei carri mascherati.

La chiusura del locale avverrà nel 1925 "nella più completa indifferenza".

Approfondimenti
  • I caffè storici in Emilia-Romagna e Montefeltro, a cura di Giancarlo Roversi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1994, pp. 102-105, 109, 117-120
  • F.I.L.D.I.S., Cenacoli a Bologna, Bologna, L. Parma, 1988, pp. 143-144
  • Guido Giannuzzi, Il caffè. Sociabilità e relazioni, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, p. 380