I tedeschi abbandonano Livergnano dopo una strenua difesa

14 ottobre 1944, 00:00

A difesa delle valli a sud di Bologna i tedeschi sfruttano le cime del contrafforte pliocenico, una barriera rocciosa di nove chilometri disposta in senso trasversale rispetto ad esse.

Monte Sole, Monterumici, Livergnano e Monte delle Formiche costituiscono la cosiddetta “Linea Cesare”, una serie di baluardi naturali quasi insormontabili per gli Alleati. Le truppe del II Corpo, al comando del gen. Keynes, li attaccano dal 10 ottobre.

Sotto il muro di Livergnano, ribattezzato ironicamente dagli americani "Liver and Onion" (fegato e cipolla), la 91a Divisione USA incontra gravissime difficoltà a procedere.

Tra la 4a Divisione Paracadutisti e la 362a fanteria, nel settore avversario è stata schierata la 65a Divisione di fanteria del gen. Pfeiffer, una delle migliori formazioni della riserva della Wehrmacht.

Due compagnie del 361° reggimento della 91a riescono a fatica ad arrampicarsi sui pendii scoscesi del contrafforte e a penetrare nell'abitato, ma vi restano inchiodate per tre giorni dal fuoco di sbarramento nemico.

La posizione strategica è conquistata il 14 ottobre, grazie alle condizioni atmosferiche favorevoli, che consentono un furioso bombardamento aereo e terrestre contro il caposaldo tesdesco (la sola 91a spara circa 24.000 colpi di cannone su Livergnano).

I combattimenti continuano fino alla notte, quindi i tedeschi si ritirano furtivamente, attestandosi poco lontano, sui bastioni montuosi attorno a Monte Adone, dove rimarranno fino alla primavera successiva.

Dalla collina della chiesa di Livergnano gli americani della 91a Div. vedono in lontananza la città di Bologna, da essi definita “the Gate of the Po Valley”.

Il 15 ottobre la 1a Divisione corazzata alleata rileva la 34a nella zona di Scascoli e Anconella. Il 16 ottobre, sulla statale 65 compaiono a difesa i primi reparti della 29a Divisione Granatieri, giunti a marce forzate dalla Romagna. Devono coprire un arco di fronte che va da Livergnano a Monterumici, attraversando la Valle del Savena.

Davanti all'85a Divisione USA, impegnata nella conquista di Monte delle Formiche, sono schierati reparti delle divisioni tedesche 98a, 362a e 65a, provenienti da tre diversi corpi d'armata, determinate a impedire con ogni mezzo lo sfondamento alleato.

Il monte, elevato sulle altre quote e isolato, di importanza strategica per il controllo del territorio tra la Romagna e la Futa, è conquistato il 14 ottobre, mentre sul versante opposto della Valle dell'Idice l'85a occupa la zona collinare di Monterenzio.

Tra il 10 e il 15 ottobre, in questo settore avanzato del fronte, gli Alleati subiscono circa 2.500 perdite e per la prima volta durante la campagna d'Italia si trovano senza riserve.

Dall'altra parte il feldmaresciallo Kesselring chiede formalmente a Hitler di ritirarsi dagli Appennini e attestarsi a nord del Po (Operazione "Nebbia autunnale"), ma il Fuhrer ordina la difesa ad oltranza sulla Gotica.

La strada verso Bologna è ormai aperta, ma l’inverno imminente costringe gli Alleati a fermarsi. La Linea Gotica, attestata sul contrafforte pliocenico tra l’inverno 1944 e la primavera 1945, sarà conosciuta come Winter Line.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune di Vergato, stampa 1994, p. 73
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 382
  • Aniceto Antilopi, Dolore e libertà. Fotografie della Linea Gotica, con otto disegni di Adelfo Cecchelli, Gaggio Montano, Gruppo di studi "Gente di Gaggio", 2015, p. 132 (foto)
  • Pier Giorgio Ardeni, Cento ragazzi e un capitano. La brigata Giustizia e Libertà Montagna e la Resistenza sui monti dell'alto Reno tra storia e memoria, con la collaborazione di Francesco Berti Arnoaldi Veli, Bologna, Pendragon, 2014, p. 259
  • La battaglia per la "Gotica". Il Secondo Corpo statunitense da Firenze a Monte Grande, a cura di Romano Rossi e Fabrizio Tampieri, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 186-191
  • Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 387
  • Renzo Calzi, Flaminia minor. La via Flaminia minore Bologna-Arezzo e la sua storia, nuova ed., Bologna, Pontenuovo, 1986, p. 112
  • Franco e Tomaso Cravarezza, Le grandi battaglie della Linea Gotica, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018, pp. 147-148
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, p. 289
  • Roberto Gentile, Linea Gotica. Uomini e carriarmati, Massa Carrara, Edizioni Sarasota, 2014, p. 14
  • I giorni della Linea Gotica. Cronologia degli eventi sull'ultimo fronte di guerra in Italia (agosto 1944-aprile 1945), a cura di Gabriele Ronchetti, Bologna, Circolo Culturale Castel D'Aiano, 2005, pp. 49-50
  • Livergnano 1944-45, a cura di Luigi Selleri, Bologna, L. Selleri, 1992
  • Roy Livengood, Powder River. A history of the 91. Infantry Division in WW2, Paducah, Turner, 1994
  • Carmen Magnani, Il monumento di Livergnano. Ricordo dei caduti americani nel '44-'45, in "Savena, Setta, Sambro", 4 (1993), pp. 25-26
  • Roberto Olla, Combat film, Roma, RAI-ERI, 1997, pp. 110-111
  • Giuseppe Pieraccini, La grande delusione. Romagna: autunno 1944. Frammenti di racconti diretti dell'VIII Armata, del XIII Corpo d'Armata (V Armata statunitense) e delle truppe tedesche in Romagna, Cesena, Il ponte vecchio, 2003, p. 13
  • Giancarlo Rivelli, La guerra, in Monzuno. Storia, territorio, arte, tradizione, Rastignano (Bo), Timeo, stampa 1999, pp. 233-270
  • Gabriele Ronchetti, La Linea Gotica. I luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia, Fidenza (PR), Mattioli, 2009, p. 39, 144-145
  • Giacomo e Giuseppe Savini, Cinni di guerra. Memorie e fantasie dei bimbi che videro passare il fronte, Argelato, Minerva, 2020, pp. 32-34, 61-63
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 40
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 560-562