Partigiani della Stella Rossa si impadroniscono dei piani della Linea Gotica

21 giugno 1944, 00:00

Un gruppo di partigiani della brigata Stella Rossa, operante agli ordini di Cleto Comellini (Tito) nella zona di Croce delle Pradole, al confine tra i comuni di Monte San Pietro e Savigno, intercetta una camionetta del comando di divisione germanico, che sopraggiunge al bivio tra Tolè e Montepastore.

Nel conflitto a fuoco che ne segue gli occupanti del mezzo - un maggiore, un tenente e due soldati - rimangono uccisi.

Con l'aiuto dei contadini del luogo e del frate cappuccino padre Samuele Sapori, i partigiani seppelliscono i cadaveri dei tedeschi e occultano l'automezzo in un bosco vicino, per evitare rappresaglie contro i civili.

I militari hanno con loro importanti documenti, tra i quali piani dettagliati delle fortificazioni previste sulla Linea Verde II, che vengono prontamente trasmessi ai comandi alleati tramite un ex prigioniero inglese aggregato alla Stella Rossa.

L'operazione dei partigiani riceverà un encomio dal generale Alexander, comandante delle truppe alleate.

Nei giorni successivi i tedeschi e la Guardia Nazionale Repubblicana operano retate e rastrellamenti nel territorio di Monte San Pietro.

Sul Monte Vignola due colonne provenienti da Marzabotto e da Tolè incendiano case, fanno razzia di bestiame, torturano e uccidono civili.

Partigiani e civili vengono trucidati a Montasico, Vedegheto e Pian di Venola. Tutti gli uomini che si trovano sull'itinerario del rastrellamento sono catturati e portati in camion a Bologna. Alcuni renitenti alla leva finiranno nei lager in Germania.

Il 24 giugno don Giovanni Fornasini (1915-1944), parroco di Sperticano, si adopera con successo presso i comandi tedeschi per la liberazione degli ostaggi condotti a Bologna, poi va con un carro al municipio di Marzabotto, ritira alcune bare e provvede a seppellire i “quattro innocenti antifascisti” passati per le armi a Pian di Venola.

Intanto la Brigata partigiana Stella Rossa opera uno sganciamento dalla zona di Monte Vignola “secondo le regole della guerriglia”. Varie colonne si defilano verso Monte Ombraro e verso Sasso Marconi.

In questo modo, secondo D. Zanini, gli uomini del Lupo riescono “non solo a sottrarsi ad un rastrellamento tedesco giudicato imminente, ma anche ad evitare uno scontro diretto con una conseguente strage fra i civili”.

Alle Versellane saranno ritrovati i cadaveri di Adelmo Angiolini e Faustiniano Rubini, due militi della GNR passati ai partigiani e forse da essi eliminati perché considerati scomodi. Secondo altre fonti Angiolini verrà fucilato dai Tedeschi il 23 giugno a Monte Severo di Monte San Pietro.

Prima del ritorno a Monte Sole all'inizio di luglio, la brigata Stella Rossa effettuerà un lungo itinerario tra Monte Ombraro, Zocca e Tolè.

Durante l'esodo sull'Appennino modenese avverrà una clamorosa scissione della formazione partigiana: un centinaio di uomini, lasciate le armi, si dirigeranno con Susano Melchiorri verso Montefiorino.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune, 1994, pp. 38-39
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 216-217, 373
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 92
  • Claudio Evangelisti, Il Lupo e altri ribelli della montagna, in: "Nelle Valli Bolognesi", 39 (2018), pp. 32-35
  • Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, 1898-1944, introduzione di Giuseppe Dossetti, 5. ed., Bologna, Il mulino, 1994, p. 235
  • Amedeo Girotti, Pagine di Diario. 1 gennaio 1944-30 settembre 1945, a cura di Alessandro Albertazzi, Bologna, Pendragon, 2021, p. 115
  • Giampietro Lippi, La Stella rossa a Monte Sole. Uomini, fatti, cronache, storie della brigata partigiana Stella rossa Lupo Leone, Bologna, Ponte nuovo, 1989, p. 111 (cita: 17 giugno)
  • Natale Tampieri, Imola, 14 aprile 1945. Riflessioni sulla Resistenza, Imola, Bacchilega, 2007, p. 65
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 34
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 28-29 (data cit. 21 o 22 giugno)
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 133-144