I Francesi a Imola
Da Bologna il 22 giugno le truppe francesi occupano Imola. All’arrivo dei soldati il vescovo Gregorio Barnaba Chiaromonti (1742-1823) cerca di placare una dimostrazione di donne.
Nei giorni successivi si prodigherà per abbassare le tensioni tra le truppe straniere e la popolazione. Il 23 giugno andrà al Piratello a incontrare il generale Hulin, deciso a compiere rappresaglie.
Il vescovado diventerà il punto di incontro delle autorità religiose, civili e francesi. Nel palazzo saranno ospitati i generali transalpini e, almeno una volta, lo stesso Bonaparte.
Tornata quasi subito allo stato pontificio, la cittadina verrà ripresa dai francesi il 1° febbraio 1797 e assegnata da Napoleone al Dipartimento del Reno, facente parte della Repubblica Cispadana.
Vi sarà poi l’esperienza di pochi mesi come capoluogo del Dipartimento del Santerno. Il 2 ottobre 1798 Imola tornerà sotto Bologna, incorporata nel Dipartimento del Reno della Repubblica Cisalpina.
L’estenuante opera di mediazione di Chiaramonti terminerà alla morte di papa Pio VI. Il 10 ottobre 1799 il vescovo partirà per Roma, quindi andrà a Venezia per il Conclave. Il 14 marzo 1800, in modo inatteso, verrà eletto Papa con il nome di Pio VII.
- Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 233
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 3: Dal Santerno al Reno. I comuni bolognesi, p. 37, 39
- Storia di Imola illustrata. Storia, itinerari, musei, testi di Aureliano Bassani, Andrea Ferri, illustrazioni di Alberto Alvoni, Bologna, Hitstudio, 2003, p. 17