Grande vendita di opere d'arte della Galleria Sampieri

8 gennaio 1811, 00:06

Trovandosi in gravi difficoltà economiche, Francesco Sampieri (1790-1863) vende la preziosa quadreria di famiglia. Si tratta di oltre duecento opere, tra le quali 127 dipinti, che frutteranno 15.000 luigi.

I sette capolavori che hanno reso famosa la collezione del palazzo di Strada Maggiore sono venduti in blocco al ministro degli Interni del Regno d'Italia e destinati alla Pinacoteca di Brera a Milano.

Tra essi I santi Pietro e Paolo di Guido Reni, Abramo ripudia Agar di Guercino, la Danza degli Amorini di Francesco Albani e diversi lavori dei Carracci.

Gli altri pezzi sono venduti al Viceré Principe Eugenio di Beauharnais e quindi destinati al mercato dell'arte, dove si disperderanno in numerose collezioni pubbliche e private. La Visione di San Girolamo di Guercino sarà donata dal Viceré al figlio per le sue nozze e finirà a Mosca.

Il conte Ferdinando Marescalchi acquisterà a Parigi e a Venezia un certo numero di opere della collezione Sampieri e con quelle formerà "la rinomata sua galleria".

Secondo lui il giovane avrebbe dovuto piuttosto “mettersi a questuare, che fare un oltraggio simile a sé, alla famiglia e alla Patria”.

Il padre di Francesco, il Senatore Luigi, aveva disposto nel suo testamento che le opere andassero all'Istituto delle Scienze.

Approfondimenti
  • Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, p. 302
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 231, 519, nota 1
  • Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 134-135
  • Romolo Dodi, Le famiglie Sampieri e Talon a Bologna, in: Ercole e Anteo. Il capolavoro del Guercino a Palazzo Talon Sampieri a Bologna, Bologna, a cura dell'Associazione Amici del Guercino, 2015
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 1., 1870, p. 386
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 134
  • Maria Chiara Mazzi, Quattro passi nei salotti di cultura nella Bologna del primo Ottocento, Bologna, in riga edizioni, 2019, p. 43
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 191
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, p. 266, nota 13