Grande mostra di pittura futurista

25 gennaio 1927, 00:00

Si inaugura il 25 gennaio, alla Casa del Fascio di Bologna, la Grande Mostra di Pittura futurista. Partecipano importanti artisti quali Boccioni, Balla, Dottori, Fillia, Pannaggi, Paladini, Prampolini (con 14 opere, di cui 5 tappeti).

Dall'ambiente futurista bolognese provengono opere di Caviglioni, Tato, Sabattini, Ago (Antonio Agostini), Alberti (Alberto Vincenzi).

Molti dei pittori presenti alla Casa del Fascio parteciperanno in seguito a una serie di rassegne organizzate in Romagna dall'imolese Guido Dal Monte.

Nonostante i tentativi dei futuristi - o di modernisti più moderati come Garzia Fioresi e Carlo Corsi - di rinnovare la scena artistica locale, essa appare a Rezio Buscaroli (1895-1971), artista e critico legato al movimento futurista, molto arretrata e ossequiosa all'accademismo:

“Nessuna battaglia, nessun rumore, nessuna ardita affermazione; siamo in ritardo e ormai non c'è più da fare gli eroi, su un campo di battaglia senza risonanza”.

Approfondimenti
  • Alessandro Cervellati, Bologna futurista, illustrazioni dell'autore, Bologna, A cura dell'A., 1973, p. 93
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura, retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco, marzo-maggio 1977, Bologna, Grafis, 1977. p. 249

  • Anna Maria Nalini Setti, Storia, fatti d'arte, costume a Bologna nella prima metà del secolo, in Futurismo in Emilia Romagna, a cura di Anna Maria Nalini, Modena, Artioli, 1990, pp. 51-52
  • Marilena Pasquali, La pittura del primo Novecento in Emilia e Romagna (1900-1945), in La pittura in Italia. Il Novecento, Milano, Electa, 1992, vol. 1., 1900-1945, tomo 1., p. 373
  • MSB Palazzo Pepoli. Museo della storia di Bologna. Testi del percorso espositivo, Bologna, Bononia University Press, 2011, p. 123