L'ospizio Lanzarini per fanciulli "derelitti"

@ OPIMM - Centro di Formazione Professionale (CFP)
dal 1 al 28 febbraio 1845

Nel febbraio del 1845 padre Ignazio Lanzarini della compagnia dei Filippini - chiamato da Giambattista Casoni “il padre dei poveri, dei fanciulli e dei figli del popolo” - fonda in via Galliera, con l'aiuto della carità cittadina, un istituto per l'educazione dei bambini poveri.

Eretto opera pia in forza del Decreto Arcivescovile del 3 dicembre 1854, sarà conosciuto come Pio Stabilimento dell'Immacolata Concezione di Maria, ovvero Opera dell'Immacolata (OPIMM).

Esso ospita bambini poveri tra i sette e i dieci anni, "orfani o di genitori di mala condotta", con l'intento di educarli nelle arti e nei mestieri.

L'istituto accoglierà anche gli orfani della Casa di San Camillo, dopo la partenza del suo benemerito istitutore, Carlo Mareggiani.

Oltre alla scuola dei sacerdoti, l'ospizio dell'Immacolata contiene botteghe, dove i giovani "derelitti" imparano un mestiere e compiono lavori per diversi capi fabbrica, i quali in cambio "danno qualche cosa per la pigione degli opifizj e pel lavoro degli alunni".

Nel corso degli anni l'istituto di padre Lanzarini diventerà soprattutto un orfanotrofio, con trenta-quaranta ragazzi residenti e, nonostante qualche contribuzione e lascito, verserà a lungo in gravi ristrettezze economiche.

L'opera benefica dell'OPIMM continuerà, comunque, anche nel secolo seguente. Dal 1967, sotto la guida di don Saverio Aquilani (1926-2011), estenderà la sua attività ai ragazzi con disabilità mentale, avviandoli al lavoro in azienda attraverso il Centro di Formazione Professionale (CFP) o accogliendoli nel proprio Centro di Lavoro Protetto (CLP).

Approfondimenti
  • Augusto Aglebert, La riforma delle Opere Pie di Bologna e il loro passato, presente ed avvenire. Descrizione e proposte, Bologna, Regia Tipografia, 1874, p. 40
  • Serafino Biffi, Sui riformatori pei giovani, in: “Memorie del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere. Classe di lettere e scienze morali e politiche”, 11 (1870), p. 150
  • Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, pp. 94-95
  • Fotografia & fotografi a Bologna, 1839-1900, a cura di Giuseppina Benassati, Angela Tromellini, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992, pp. 206-207 (foto)
  • Io sto bene se tu stai bene. Don Saverio Aquilano e l'Opera dell'Immacolata, a cura di Augusto Palmonari, Bologna, Dehoniana Libri, 2012, pp. 19-24
  • Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata, Firenze, coi tipi di M. Cellini e c., 1858, vol. 3., pp. 270-271
  • Nel nome di Bologna. Consulta tra antiche istituzioni bolognesi, a cura di Guglielmo Franchi Scarselli, Bologna, L'inchiostroblu, 2007, pp. 64-67
  • Gaetano Palmieri, Notizie sulle Opere Pie della Provincia di Bologna, pubblicate per cura della Deputazione provinciale, Bologna, Regia tipografia, 1871, pp. XXVI-XXVII
  • Pasticcio alla bolognese. Storie, storielle, fatti, fattacci, episodi, racconti, filastrocche, poesie, zirudelle, narcisate, cronache, discorsi e bazzecole, raccolti e disordinatamente raccontati da Gino Calari, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2004, p. 284