Gli Austriaci al di qua del Po

3 agosto 1848, 00:16

Dopo la sconfitta dei Piemontesi e l'occupazione della Lombardia, gli Austriaci invadono l'Emilia.

Il tenente maresciallo Franz Ludwig Welden, al comando di un contingente di 7-8000 uomini, con reggimenti di cavalleria e artiglieria, pone il suo quartier generale a Bondeno, al di qua del Po. Nei giorni seguenti occupa Reggio e Modena e si spinge verso le Legazioni.

Ferrara è occupata il 2 agosto, con l'aiuto della guarnigione della Fortezza (XVI sec.) situata nei pressi della città. Viene disarmata la Guardia Civica e fatti prigionieri i duecento soldati svizzeri di presidio.

Il 3 agosto Welden pubblica un proclama, in cui afferma che l'Austria non è in guerra con lo Stato Pontificio, ma che l'esercito imperiale è intervenuto per sedare i tumulti e reprimere le bande “che si chiamano Crociate”.

Minaccia di bombardare chi volesse far resistenza e cita l'esempio di Sermide, la cittadina in provincia di Mantova assalita il 29 luglio e saccheggiata da 1.500 soldati Austriaci comandati dal generale Perglas.

Alle truppe di Welden sono aggregati gruppi di sanfedisti italiani, guidati dal famigerato Virginio Alpi di Faenza, spia e traditore, che a Sermide è stato protagonista di soprusi e violenze.

In marcia verso Bologna, il 4 agosto, nei pressi di Malalbergo, gli Austriaci catturano un'altra compagnia di Svizzeri e una trentina di dragoni pontifici: oltre a disarmarli, li insultano “in mille modi, spezzandogli per dispregio le armi” e li derubano.

Il senatore Zucchini invita il popolo "a far mostra di prudenza, di tranquillità e di dignitosa fermezza". Per il pro-legato "il martirio e il sagrifizio se non è guidato dalla ragione è suicidio, è follia".

Contro il desiderio dei bolognesi, Bianchetti dichiara impossibile la difesa della città e fa partire verso la Cattolica le truppe pontificie, con i loro armamenti e le salmerie.

Nella notte tra il 4 e il 5 agosto vengono requisiti numerosi cavalli per accellerare la marcia dei seimila uomini e degli oltre 20 cannoni costretti a lasciare in tutta fretta Bologna. Nel frattempo i nobili e i ricchi si rifugiano nelle loro ville di campagna.

A Bologna invece sale lo sdegno contro i “Tedeschi”: la popolazione eccitata chiede armi e anela vendetta. La difesa della città è affidata alla Guardia Civica e a circa duecento carabinieri a piedi e a cavallo.

La mattina del 5 agosto Bologna sembra "in preda a un morbo micidiale, che mietendo a dismisura la popolazione, rende tetre e deserte le contrade".

Approfondimenti
  • L'aquila su San Petronio. Esercito austriaco e società bolognese, 1814-1859, a cura di Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, Bologna, Museo civico del Risorgimento, 1995, p. 29
  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, pp. 26-27
  • Pompeo Bertolazzi, Cronache risorgimentali. 1831-1849, a cura di Giovanni Guidi, Bologna, Costa, 1999, pp. 23-24
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., pp. 411-412
  • Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, pp. 83-84
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 310
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 69-70
  • Bonaiuto del Vecchio, Intorno al glorioso fatto bolognese dell'8 agosto 1848, in: 
    Gli stati romani nel 1848-49. Episodii di Ancona, Bologna e Roma, cronache di G.B. Del Vecchio, Capolago, Tipografia Elvetica, 1851, pp. 5-11
  • Un giorno nella storia di Bologna, l'8 agosto 1848: mito e rappresentazione di un evento inaspettato, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1998, p. 29, 35
  • Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 182, nota 412
  • Giovanni Natali, Corpi franchi del Quarantotto. I battaglioni dell'Alto Reno, del Basso Reno, dell'Idice, del Senio, in: “Rassegna storica del Risorgimento”, 1935, p. 220
  • Giovanni Natali, Il governo toscano e lo sconfinamento austriaco a Sud del Po nell’agosto 1848, in: "Atti e memorie della Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna", Nuova Serie, 1 (1948), pp. 21-58
  • Ugo Pesci, I bolognesi nelle guerre nazionali, a cura della Federazione fra le Società militari della città e Provincia di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1906, pp. 64-65
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 206
  • Il Risorgimento a Bologna, a cura di Giuseppe Maria Mioni e Marco Poli, Bologna, Studio Costa, 2010, p. 19
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 611
  • Gianluca Stanzani, Guardie nazionali e Guardie civiche, in: Mariagrazia Esposito, Gianluca Stanzani, Persicetani uniti. Storie e uomini del Risorgimento bolognese (1815-1871), San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2011, p. 157

  • Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, p. 130 (proclama del Maresciallo Welden)