L'eccidio del Palazzone e della Zanchetta
“Ci fu tolto tutto il bestiame, ogni mezzo di trasporto, tutti gli arnesi da lavoro; fummo depredati di gran parte delle provviste e del poco mobilio ... per una metà del podere sono stati tagliati gli alberi e le viti” (un superstite della strage del Palazzone)
Il 23 aprile Fusignano viene svegliato dai colpi di mitraglia. A nord del paese, in direzione di Alfonsine, un contingente di più di cento tra fascisti e tedeschi, dotati di armi pesanti, circondano una casa colonica, chiamata "Il Palazzone" di proprietà della famiglia Zalambani.
Il territorio intorno offre da mesi ospitalità a partigiani, giovani renitenti alla leva e prigionieri, in attesa del loro invio in Appennino o dell'impiego nei Gap locali.
Il giorno prima un movimento sospetto è stato notato da un fascista, che ha informato la Questura di Ravenna.
Al Palazzone la battaglia tra i partigiani e i fascisti, soverchianti in numero e armamenti, ha un esito scontato. Alcuni partigiani vengono colpiti mentre tentano la sortita, altri sono uccisi all'interno. La casa viene semidistrutta e saccheggiata.
Nel corso del rastrellamento della zona, Alfredo Ballotta, Aurelio Tarroni e il prigioniero slavo Reper Janez vengono sorpresi in località Zanchetta. Il primo tenta di fuggire ed è subito ucciso.
Taroni, che ha con sé documenti compromettenti, è a lungo torturato sul posto:
"viene calato in un pozzo con la testa sommersa dall'acqua sino al limite dell'annegamento; ripescato e appeso per i polsi all'inferriata di una finestra dell'edificio la Zanchetta, vien asciugato col fuoco; deve poi camminare sui piedi martoriati sino al camion che lo conduce al cimitero di Ravenna" (Franzinelli)
Presso il muro del cimitero è fucilato poco dopo assieme a Janez e al colono Ettore Zalambani.
Tra casa e campagna, attorno al Palazzone verranno trovati i corpi di Giulio Argelli, Giuseppe Ballardini, Severino Faccani, Giovanni Ferri, Francesco Martelli, Bruno Fiorentini.
Ad Aurelio Tarroni sarà intitolato un distaccamento della 28a Brigata Garibaldi e nel dopoguerra gli verrà assegnata la Medaglia d'Argento al V.M.
- Mimmo Franzinelli, Tortura. Storie dell'occupazione nazista e della guerra civile (1943-45), Milano, Mondadori, 2018
- Renzo Liverani, Squarci fra i loppi. 25 luglio 1943-25 aprile 1945. Frammenti di diario fra cronaca e storia nella bassa Romagna, Bologna, CID, 1975, p. 67
- Giuseppe Masetti, A 65 anni dai fatti del Palazzone, in: "Gentes di Alfonsine", 29 (2009), pp. 4-5
- Parola d'ordine Teodora, convegno di studi nel 60. anniversario della liberazione della città, Ravenna 2-3 dicembre 2004, a cura di Giuseppe Masetti e Antonio Panaino, Ravenna, Longo, 2005, p. 51
- La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna. Per un atlante delle stragi naziste in Italia, a cura di Luciano Casali e Dianella Gagliani, Napoli, Roma, L'ancora, 2008, p. 174
- La storia di Fusignano, a cura di Massimo Baioni, Alfredo Belletti, Giuseppe Bellosi, Ravenna, Longo, 2006, pp. 181-182

- Alfonsine (RA) - Fonte: Memo, il progetto delle memorie (memo.anpi.it)